«Amici», la fabbrica dei sogni

Un sogno madido di sudore da coronare in proscenio, sulle tavole del Brancaccio, ballando e cantando in un musical giovane cucito su misura per i ragazzi di «Amici» da due big del teatro, Maurizio Costanzo e Enrico Vaime. Tra sfide e gare, applausi e lacrime, sgambetti e abbracci, dunque, il sogno sta per avverarsi. Su il sipario. Da stasera, fino al 13 gennaio, il vivaio della factory più popolare d’Italia terrà la scena con «A un passo dal sogno», musical tratto dall’omonimo romanzo degli autori televisivi Chicco Sfrondini e Luca Zanforlin che s’ispira alle vicende dei beniamini della scuola di Amici: Federico Angelucci, Tony Aglianò, Federica Capuano, Eleonora Crupi, Andrea Dianetti, Samantha Fantauzzi, Antonio Fiore, Danilo Grano, Luana Guidara, Agata Reale. «Il libro - spiega il regista dello musical Marco Mattolini - racconta una generazione che molti considerano perduta e che invece ha bei sentimenti e valori da trasmettere. Una generazione che dà ancora importanza ai sogni e con la quale gli adulti faticano a rapportarsi». Punto nodale, questo del rapporto intergenerazionale, che preme molto anche a Costanzo. Il quale confida: «Il musical ha un’energia pazzesca, ma il vero motore sono i ragazzi. Interagiscono a meraviglia con gli adulti. La sorpresa? Sarà Platinette che reciterà senza i soliti travestimenti. Chissà se anche la platea di Roma si scalderà come è capitato negli altri teatri del tour».
Lo spettacolo, interpretato oltre che da Mauro Coruzzi (in arte Platinette), da Paolo Calissano e Maura Paparo - impegnati nei ruoli del direttore della scuola, del prof di recitazione e di una maestra di danza - mette a confronto il mondo lineare degli adulti con quello frastagliato dei giovani. Alle delusioni vissute in famiglia o nella società i ragazzi reagiscono difendendo con le unghie e i denti l’obiettivo prefissato. La trama è semplice, racconta lo spaccato di un gruppo di allievi di un istituto d’arte alle prese con la vita quotidiana fatta di illusioni, fatica, passione, competizione, studio e sogni da realizzare. La classica fiaba metropolitana costellata di momenti musicali di sicura presa sul pubblico, con riferimenti classici e pop, canzoni d’autore e sigle televisive anni ’70-’80.

«Una volta si ululava davanti a Caterina Caselli e Patty Pravo, oggi lo si fa davanti ai ragazzi di Amici: hanno sul pubblico un impatto incredibile», gigioneggia Platinette, che alla fine dello spettacolo si produrrà in un numero en travesti (parrucca, lustrini e paillettes) in puro spirito platinettesco sulle note della hit di Tiziano Ferro «Raffaella è mia». Firma le scene Alessandro Chiti, per le coreografie Garrison Rochelle, i costumi sono di Laura Costantini, la direzione musicale di Pino Perris.

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