«Amici in vacanza»: una guida per l’Italia che ama gli animali

«Amici in vacanza»: una guida per l’Italia che ama gli animali

Spiagge, alberghi, ristoranti. Ma anche campeggi, agriturismi e strutture di activity dog dove praticare sport con il proprio cane. Trecentocinquanta pagine per sapere dov’è l’Italia che ama gli animali, da consultare prima della sofferta decisione (fare le vacanze da separati, voi da una parte e il cane dall’altra) per poi, magari, cambiare idea. È gratis la seconda edizione di Amici in vacanza edita dalla onlus Amici e sponsorizzata da Royal Canin. La si può trovare da oggi a Milano e a Roma nei principali negozi di animali ma è anche scaricabile gratuitamente dal sito www.amici.it. Il volume è arricchito dai consigli preziosi «prima di partire»: cosa mettere in valigia, quali documenti preparare se si decide di andare all’estero, l’assicurazione e le leggi da conoscere. Ma ci sono anche dritte su come affrontare un tragitto in mare o in aereo e la mappa completa delle aree «Fido-park» lungo le autostrade italiane. Non manca un prontuario di emergenza per sapere come comportarsi in caso di colpi di calore, morsi di vipera, punture di insetti. E poi via all’elenco delle località amiche degli animali: dal famoso Bau Bau Village di Albisola alla spiaggia di Pluto a Bibione. Perchè, come emerge da una ricerca commissionata dai promotori, il 40% dei proprietari di cani intervistato non porta con sè l’animale quando va in vacanza. E l’80&% afferma che non è facile trovare strutture «pet-friendly» in Italia. Le regioni più attrezzate sono l’Emilia Romagna e la Toscana ma c’è ancora poca informazione a riguardo. Una buona fetta di proprietari viaggia con il cane al seguito, il 60% di questi sceglie un albergo al mare. E fra chi parte senza il proprio miglior amico soltanto un’esigua minoranza (il 5,9%) si affida a una pensione. La stragrande maggioranza affida la bestiola a un parente o a un conoscente. Buone notizie per quanto riguarda gli abbandoni a Milano. «Se in passato entravano in canile 800 animali l’anno - ricordata il garante degli animali Gianluca Comazzi - negli ultimi anni il numero si è ridotto a 600. Si tratta in parte di cani smarriti, in parte di bestiole affidate al Comune perchè i proprietari non sono più in condizioni di mantenerli: ricoverati, carcerati, sfrattati, anziani. Da quando il Comune gestisce il nuovo parco in via Aquila sono anche aumentate le adozioni: siamo a quota 250 l’anno». Claudio Maria Rossi, responsabile veterinario del parco canile, aggiunge che «in città non circolano randagi e quasi più nessuno si sbarazza del cane in autostrada, ma c’è un’altra forma di abbandono. Da parte di chi non fa una scelta responsabile, non riflette sul fatto che una bestiola vive dai 12 ai 15 anni, non è eternamente cucciola e si può ammalare. Sono frequenti i casi in cui i proprietari ammettono di non riuscire più a gestire un animale. Il 36% dei cani che arriva in via Aquila viene restituito perchè si è smarrito. Di questi però meno del 20% ha il microchip ed è un problema serio. Abbiamo calcolato che, su una popolazione di 80mila cani, solo la metà è dotato di questo sistema di riconoscimento.

Ci tengo a dire che il primo gesto d’amore che si può fare a un cane è quello di iscriverlo all’anagrafe canina. Così sarà sempre rintracciabile, se si perde, in ogni regione d’Italia e in molti Paesi dell’Unione Europea».

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