Ammazza il padre a coltellate: «È stato un confronto tra uomini»

La vittima colpita con una decina di fendenti L’assassino ha 21 anni

da Roma
È stato un confronto tra uomini». Così Luca Marano, ventun anni, si è giustificato davanti al Pm Franco Ionta, dopo aver uccciso il padre a coltellate. Il delitto è avvenuto in un appartamento del quartiere Aurelio, a Roma. Ma il perché del «confronto», l’assassino, non l’ha spiegato.
Salvatore Marano, 56 anni, è stato colpito con una decina di coltellate al petto e al collo. Secondo quanto ricostruito dalla squadra mobile venerdì sera nell'appartamento di via Pio IX avevano cenato insieme Salvatore e i suoi tre figli. Oltre a Luca, infatti c'erano anche il fratello e la sorella del ragazzo. A quanto si è appreso, il 21enne, che da qualche tempo non lavorava più (faceva il meccanico), aveva mostrato nell'ultimo periodo atteggiamenti strani accompagnati da uno stato di depressione.
A dare l’allarme alcuni parenti della vittima che abitano al piano di sopra. Hanno udito rumori sospetti, pensavano a dei ladri e quindi hanno avvisato il 113. Quando la polizia è arrivata nel monolocale la porta era socchiusa, gli agenti sono entrati: il cadavere dell’uomo giaceva a pochi passi; accanto il figlio che ancora teneva in mano il coltello. Si è lasciato ammanettare senza oppore resistenza.
La vittima è stata descritta come un uomo «riservato e tranquillo».

In attesa di chiarire la matrice di questo delitto, il pm Ionta si accinge a chiedere la convalida del fermo di Luca Marano per omicidio volontario aggravato dalla morte del genitore.
L'autopsia sul corpo della vittima sarà eseguita probabilmente domani.

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