Amvrosij Grenkov

Si chiamava Aleksandr Grenkov e nacque nel 1812 nel governatorato russo di Tambov. Studiò in seminario e insegnò qualche tempo a Lipeck. Nel 1840 si fece monaco nel famoso eremo di Optina, dove si praticava la direzione spirituale (starcestvo). Ammiratore del nostro sant’Ambrogio, prese in suo onore il nome religioso di Amvrosij. Cinque anni dopo venne ordinato e, misteriosamente, da quel momento si ammalò, tanto da far temere per la sua vita. Rimase sempre sull’orlo della morte, ma senza mai caderci dentro. Malgrado le sue infermità, riuscì a curare la pubblicazione degli scritti dei Padri e la traduzione di quelli di san Giovanni Climaco. Addirittura, dopo la morte del padre spirituale del monastero (Makarij, deceduto nel 1860), venne eletto al suo posto. Non solo, ma assunse anche la guida spirituale di moltissimi esterni, laici e religiosi. E fondò pure un monastero femminile a Šamordino. Amvrosij è ricordato come il più esperto nella cosiddetta «preghiera di Gesù» o «del cuore» o «esicasmo», molto importante nella tradizione religiosa russa. Scrive Il’ja Semenenko-Basin nel suo Eternamente fiorisce (ed.

La Casa di Matriona) che a questo grande santo russo non furono risparmiate calunnie e persecuzioni (anche se non ne specifica la natura e i motivi), tanto che trascorse l’ultimo anno della sua lunga vita tra le sue figlie spirituali di Šamordino. Morì nel 1891 e subito sulla sua tomba si registrarono guarigioni. I pellegrinaggi non si interruppero nemmeno sotto il regime bolscevico prima e sovietico poi.

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