da Milano
Anno nuovo, tasse nuove. Se per i cittadini il 2007 si annuncia come un annus horribilis sotto il profilo del prelievo fiscale, vista limpennata di Ici, Irpef e il ritorno dei ticket sanitari, anche per le aziende il nuovo anno porterà in dono lennesima stangata. Lapplicazione delle norme inserite nel decreto Visco-Bersani sullanagrafe tributaria per le aziende, secondo uno studio condotto da Confartigianato, causeranno infatti un ulteriore salasso fiscale da 740 milioni di euro in più per il solo 2007.
Si scrive Visco-Bersani, si legge «oneri burocratici» in più per gli imprenditori. Quelli che il governo ha deciso di imporre per combattere levasione fiscale: si parte con lobbligo di compilare e inviare allerario «lelenco clienti fornitori», si passa all«invio telematico dei corrispettivi giornalieri e del modello F24 per il pagamento delle imposte» e si finisce con la «tracciabilità dei pagamenti», che comporterà laumento dei costi di gestione dei conti bancari, che dal 1° gennaio saranno passati al setaccio. Senza contare i costi collegati allaggiornamento dei software di contabilità e delle paghe dei consulenti.
Una stangata per oltre 5,14 milioni di imprese che si traduce in un esborso medio di 196,2 euro. A «pesare» di più, spiegano gli autori dello studio, basato sui dati forniti dallIstat, da Movimprese e dalla Banca dItalia, è soprattutto linvio obbligatorio degli elenchi clienti e fornitori, che pesano sui bilanci delle imprese per 257,9 milioni di euro (34,9% del totale dei maggiori costi), seguiti dallinvio del modello F24 con 225 milioni di euro (30,4% del totale) e dallinvio dei corrispettivi giornalieri che, nonostante la minore platea di soggetti a cui si riferiscono, gravano sui bilanci aziendali per 155,7 milioni di euro e sono pari al 21% del totale dei maggiori costi. Poiché attualmente i costi sopportati dagli imprenditori per pagare le imposte sono pari a un importo di 6.867 milioni di euro, si legge nello studio di Confartigianato, si calcola che «i nuovi adempimenti collegati al decreto Visco-Bersani aumentano del 10,8% gli oneri delle imprese per pagare le imposte».
Unabbuffata di burocrazia che le imprese pagheranno carissima e della quale le piccole imprese farebbero volentieri a meno, come è emerso da un sondaggio condotto su un campione di 529 imprese con meno di 20 dipendenti.
Secondo la rilevazione, la stragrande maggioranza delle piccole imprese è «decisamente pessimista» sugli effetti dei recenti provvedimenti, che secondo due imprese su tre hanno lasciato (se non aumentato) i privilegi di politici e dirigenti pubblici, e chiede a gran voce (84,3%) la «semplificazione degli adempimenti burocratici».
«Questa Finanziaria - commenta il presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini - non ha contribuito a rafforzare la fiducia dei piccoli imprenditori, dal governo ci attendiamo segnali e atti concreti che recepiscano le nostre sollecitazioni».
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