Cronache

Anche a Genova Berlusconi «toglie» la piazza alla sinistra

L’ultimo comizio del leader si terrà a Matteotti. Dopo il voto in Sicilia un altro segnale di cambiamento

Anche a Genova Berlusconi «toglie» la piazza alla sinistra

Sembrava certo: il 25 maggio in piazza Matteotti un grande leader del centrosinistra doveva tenere l'ultimo comizio pre-elettorale. Mica il premier Romano Prodi, i cui indici di gradimento sono ai minimi storici secondo diversi sondaggi. Neppure il «poco simpatico» vicepremier Massimo D'Alema, né il margherito vicepresidente del consiglio Francesco Rutelli. Neanche quel Piero Fassino, capace di attirare pochi giorni fa una modestissima platea a largo Pertini. Però Walter Veltroni, il sindaco di Roma, uno dei più «popolari e comunicativi» esponenti Ds, lui sì che sarebbe dovuto arrivare a Genova il 25 maggio per un ultimo giorno di campagna elettorale in grande stile. E la piazza scelta doveva essere quella delle grandi occasioni, quella degli storici comizi degli ultimi anni. Il taccuino elettorale di Repubblica-il Lavoro lo aveva già annunciato: «Walter Veltroni chiuderà la campagna elettorale nella stessa piazza in cui ha parlato Romano Prodi». Per non parlare dei volantini già distribuiti a Sestri Ponente che annunciavano l'evento. E invece no. Ecco il primo colpo di scena: Veltroni l'ultimo giorno di campagna elettorale non parlerà a Matteotti, perché lì, quel giorno, salirà sul palco Silvio Berlusconi. Già, proprio lui, il leader azzurro e della Casa della Libertà, pronto a guastare le feste di chi, fino a oggi, non aveva tenuto conto del centrodestra genovese. Ma «l'effetto Sicilia» ha riacceso le speranze e di questo sono convinti in molti.
«Se il buongiorno si vede dal mattino, quella che ci attende sarà una grande tornata elettorale per Forza Italia e tutto il centrodestra» annuncia il commissario metropolitano di Forza Italia Roberto Cassinelli, sicuro che «il 27 e 28 maggio i genovesi sapranno seguire l'onda degli amici del sud e dei cugini d'oltralpe che hanno evidenziato quanto uno Stato moderno e realmente europeo non possa consegnarsi a un governo post-comunista».
Ne è convinto anche il coordinatore regionale Michele Scandroglio: «Il trionfo del centrodestra conferma il profondo disagio avvertito nel Paese nei confronti del governo Prodi e dopo la Sicilia anche il resto del paese confermerà la necessità di cambiare questo governo». E a temere questo è stato lo stesso Piero Fassino che ha ricordato ai genovesi di votare per Vincenzi e Repetto e non per Romano Prodi. «Lui dice questo - replica il senatore forzista Luigi Grillo - perché è cosciente della negatività del governo, ma gli elettori non sono ingenui, e anche se la realtà della Sicilia è diversa da quella ligure, i cittadini sanno che il prossimo voto amministrativo avrà forte valenza politica».
E sono convinti di un successo anche i giovani del coordinamento di Forza Italia e i ragazzi del point Musso-Oliveri, che nella notte tra lunedì e martedì si sono posizionati davanti alla sede della polizia municipale di piazza Ortiz per essere i primi a presentare la richiesta di occupazione del suolo pubblico. Una notte di attesa e due ore di bagarre, perché di primo mattino, «l'esponente di centrosinistra pronto a fare la sua richiesta non si aspettava di dover fare i conti con noi e ne è nata un'accesa contestazione anche se era arrivato solo alle 6.30 e diversi vigili lo hanno testimoniato» racconta un giovane del point.

Così, nonostante il dibattito sul dove tenere il comizio di Veltroni (prima di «decidere» per Matteotti erano stati presi in considerazione anche piazza De Ferrari e largo Pertini) sembrava questione interna al centrosinistra, è arrivato lo schiaffo del centrodestra: il suolo di piazza Matteotti il 25 giugno, dalle 9 alle 23, sarà affidato alla segreteria organizzativa del point Musso-Oliveri. Forse il segno per qualcosa di diverso?

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