Anche la Lega fa il «rimpasto» e raddoppia le quote rosa

Il rimpasto, all’interno della giunta lombarda, non andrebbe a intaccare solo gli equilibri Pdl-Lega. Ma anche quelli interni allo stesso Carroccio. Al Pirellone si inseguono parecchie voci, tra cui quella di un ingresso in giunta di Luciana Ruffinelli, presidente della commissione Cultura, concittadina di Marco Reguzzoni. Per la serie: largo alle donne. La Ruffinelli, infatti, potrebbe affiancare la collega leghista Monica Rizzi, finora unica quota rosa in giunta, e Margherita Peroni (Pdl). Al posto di chi? Qualcuno sostiene al posto di Luciano Bresciani, assessore alla Sanità fedelissimo a Umberto Bossi. «Ma io sono tranquillo» sostiene lui, come a far capire che la delega è sua e non si tocca, visto che è nel pieno di una riforma concordata passo per passo assieme al Senatùr. E poi, detta tutta, le quote della leghista non sembrano certo in ascesa dopo la sostituzione di Reguzzoni alla presidenza della Camera dei deputati.
Chiacchiericci danno la consigliera del varesotto come possibile sostituta di Massimo Buscemi alla Cultura, delega che di sicuro sarebbe più nelle sue corde ma che sembra predestinata alla Peroni. C’è anche chi azzarda un altro scenario: e cioè un trasferimento della delega alla Sanità nelle mani del Pdl. Ipotesi remota, visto l’interesse dei leghisti a mantenere l’assessorato che gestisce oltre l’80% del bilancio della Lombardia. Insomma, l’unica cosa certa è che gli scenari della nuova squadra di Formigoni sono in piena evoluzione.

E la battaglia di dichiarazioni tra Bossi e il presidente lombardo non fa che far salire e scendere le quote di uno o dell’altro. Il Senatùr pone un aut-aut: o cade Monti o cade Formigoni. E Formigoni replica: «Bossi faccia quel che vuole, noi facciamo quel che dobbiamo».

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