Cronaca locale

Anche le mucche soffrono afa e caldo

A causa delle alte temperature producono il 15% di latte in meno

Stalle come uffici e negozi, con il caldo a fiaccare i lavoratori (sarebbe più giusto dire le lavoratrici) stretti gomito a gomito e il padrone di turno che cerca di alleviare le sofferenze. Come? Con dei ventilatori. Esattamente come succede negli affollati luoghi di lavoro della città.
Perché il caldo fa soffrire anche le mucche. E queste, quanto il termometro supera i 30 gradi, producono meno latte. «Nelle giornate più torride le bestie mangiano poco e bevono tanto - spiega la Coldiretti di Milano e Lodi -. La produzione di latte, così, scende anche del 15 per cento». Tradotto in cifre, la perdita in un giorno rovente è di mille quintali di latte. «Basta un mese di caldo intenso all’anno - si lamentano gli allevatori - per mandare in fumo un milione di euro nella sola provincia di Milano».
Si cerca allora di correre ai ripari. «La maggior parte degli allevamenti si è attrezzata con ventole e nebulizzatori di acqua in modo da portare un po’ di refrigerio agli animali - racconta Carlo Franciosi, presidente della Coldiretti milanese-. La temperatura ideale? Sui 20 gradi. E quando fuori ce ne sono 35, si capisce, è difficile ricreare la condizione migliore. Già stare sui 25-27 gradi permette di contenere le perdite».
Per le mucche (e non solo) sono in arrivo buone notizie. Almeno fino al prossimo week end il tempo sarà instabile e il termometro non raggiungerà i picchi dello scorso fine settimana. Gli esperti prevedono per il primo mattino di oggi temporali un po’ in tutta la regione. Il cielo dovrebbe tornare sereno nel corso della mattinata, ma le massime non supereranno i 31 gradi. «È l’effetto di una veloce perturbazione che porterà temporali, anche forti, sulla Lombardia», spiega il bollettino dell’Arpa, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente.
Una notizia che fa felice gli allevatori. «Il caldo fa soffrire anche i 30mila capi da carne tra Milano e Lodi», ricorda sempre la Coldiretti. «Le alte temperature - spiega Ernesto Beretta, direttore del Consorzio di qualità della carne - influiscono sull'appetito degli animali e quindi sulla loro crescita.

In periodi normali il bovino aumenta, in media, anche di 50 chili al mese, ma quando le temperature si alzano troppo e per periodi prolungati allora lo sviluppo può diminuire del 10 o del 15 per cento, a seconda dei casi».

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