È quasi impossibile scrivere di prove, piloti e macchine benché Massa, 5° nelle libere, per la prima volta parli di «pole possibile». A tenere banco è la guerra tra Ferrari e Fia. Oggi, alle 14, vertice dellassociazione squadre, presente Montezemolo, e a seguire lincontro con Max Mosley. Grande mediatore? Il solito Ecclestone. Questo mentre in mattinata Montezemolo stesso aveva fatto sapere: «Se la F1 diventerà una F3, come mi sembra, noi non correremo».
Al di là di tutti i discorsi, delle polemiche e della situazione sempre più confusa, si cercherà disperatamente di trovare un accordo. I costruttori presenteranno una lista di provvedimenti per ridurre i costi, gradualmente, e la Federazione dovrebbe valutarne la portata. Il problema vero è quello di salvare il salvabile senza far fare una figuraccia a nessuno. Travolto nell'ultimo anno da traumatiche e drammatiche vicende personali (l'orgia sadomaso, poi la tragica scomparsa del figlio Alessandro per una sospetta overdose di droga), Mosley sembra essersi incattivito, vuole tenere duro. Ma se sarà irremovibile sul suo budget cap (44 milioni di euro) il rischio di scissione diventerà sempre più elevato. Da tenere conto anche del fatto che se la Ferrari si vedrà costretta a portare davanti alla magistratura ordinaria la sua richiesta di annullare le regole imposte dalla Federazione, passeranno almeno quattro o cinque mesi prima di avere una sentenza definitiva, prolungando il caos e le incertezze.
«Sono preoccupato - ha detto Ecclestone -. Non voglio che la Ferrari lasci il mondiale. Purtroppo sono convinto che la scuderia di Maranello e altri team non si iscriveranno al campionato 2010 entro i termini previsti. Quindi l'attesa per capire cosa potrà succedere diventa lunga». Fra l'altro, da oggi sino al 29 maggio sono aperte le iscrizioni. La cifra richiesta è di 309mila euro a squadra e la Fia avrà 30 giorni di tempo per accettarle o respingerle. E ha ragione il padre-padrone dei diritti commerciali della F1 a temere disastri. Anche perché c'è chi prende le distanze. Ieri Massimo De Luca, direttore di Raisport, ha dichiarato che senza la Ferrari e altre squadre, l'azienda di Stato (che paga 35 milioni l'anno per le dirette tv) farà causa per rompere il contratto.
Cerca una soluzione anche Flavio Briatore che ieri ha parlato con Domenicali (Ferrari), Whitmarsh (McLaren) e Horner (Red Bull). Da stamane si riparte con le discussioni. I piloti riposano.
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