«Se resta così comè questa Finanziaria è tuttaltro che federalista, e la cosa mi addolora molto. Ma soprattutto lascia intatti gli sprechi dellItalia tagliando importanti servizi ai cittadini: di fronte a questa preoccupazione noi sindaci lombardi non possiamo restare con le mani in mano». è Lintervento di Attilio Fontana, Presidente di Anci Lombardia nel corso dellAssemblea dei Piccoli Comuni lombardi di Drizzona.
Il Presidente di Anci Lombardia rimarca che «le nostre richieste al governo sono chiare e di puro buon senso: quello che i Sindaci hanno dimostrato in questi anni, visto che siamo stati gli unici a ridurre lindebitamento pubblico. Non contestiamo limporto complessivo della manovra economica, ma solo i suoi ingiusti criteri di ripartizione».
Anci Lombardia al Governo chiede di ricalibrare i tagli aggredendo i veri centri di spreco di denaro pubblico, che non sono certo tra i Comuni, «e che si adotti il criterio di virtuosità anche per ripartire equamente la manovra ente per ente. Non è possibile che chi ha pagato fino ad ora si trovi a pagare ancora di più, mentre chi si è disinteressato dei conti pubblici, aspettando qualche aiutino da Roma, si trovi avvantaggiato. Si rivedano al ribasso anche i trasferimenti alle Regioni a statuto speciale».
«Oltre a questo - prosegue Fontana - chiediamo ai Parlamentari di dare il buon esempio, reintroducendo quel taglio agli stipendi che è scomparso dal testo definitivo del decreto, mentre vengono tagliate le indennità a Sindaci, assessori e consiglieri comunali, che già guadagnano molto di meno. Se occorre risparmiare, comè giusto, allora risparmino tutti, senza fare i furbi».
Il Presidente dellAnci regionale conclude così: «Visto che in Lombardia di sprechi da tagliare non ce ne sono, se la manovra non cambierà dovremo tagliare i servizi ai cittadini, ma prima convocheremo in Lombardia gli Stati Generali». I sindaci, i presidenti delle Province e il presidente della Regione devono incontrarsi insieme alle associazioni di categoria, ai sindacati, alle associazioni dei consumatori e al mondo della cultura per discutere insieme a cosa sono disposti a rinunciare per le scelte del Governo.
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