Ancora tanti quelli che non sanno cosa fare

Dall’entrata in vigore della riforma della previdenza complementare, un lavoratore su quattro (26%) ha comunicato al datore la scelta relativa al proprio Tfr. Tra coloro che hanno deciso, il 17% vuole lasciare in azienda il proprio trattamento di fine rapporto.
I fondi negoziali sono stati scelti dall’8% (800mila individui), mentre è poco più dell’1% la quota di coloro che hanno deciso di affidare la propria pensione integrativa a fondi aperti, Pip (Piani integrative previdenza) e Fip (Forme integrative previdenza). A oltre metà del periodo di adesione resta ancora elevata e pari al 7% la percentuale degli indecisi. Sono questi alcuni dei dati che emergono dall’osservatorio predisposto da Assogestioni e realizzato da Gfk-Eurisko, per monitorare il processo decisionale dei lavoratori e informare l’opinione pubblica in merito alle decisioni e ai cambiamenti in atto nell’ambito del semestre di adesione alla previdenza complementare. Tra i lavoratori che non hanno ancora deciso (circa 7 milioni di individui), il 36% dichiara di voler lasciare in azienda il proprio Tfr, il 16% intende destinarlo ai fondi negoziali, il 6% ai fondi aperti, il 7% preferisce Fip e Pip e solo una percentuale pari al 2% afferma di non voler fare nulla.

Ma andando a indagare le ragioni della mancata comunicazione, si scopre che nel 51% dei casi i lavoratori dichiarano di non aver ancora ricevuto sufficienti informazioni per decidere, mentre il 20% attende gli ultimi giorni.

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