«Andammo a Guantanamo all’insaputa dei Pm»

Nel novembre 2002 quattro carabinieri del Ros, il reparto d’élite dell’Arma, andarono a Guantanamo e interrogarono sei presunti terroristi, detenuti nell’isola cubana, senza una preventiva autorizzazione della magistratura. La notizia filtra a Milano nel corso di un’udienza del processo in cui si giudicano tre algerini, fra i quali l’ex imam di Varese Zergout, accusati di associazione eversiva finalizzata al terrorismo internazionale. «Andammo a Guantanamo in quattro - racconta un maresciallo, ascoltato come teste - a interrogare detenuti del campo, nel novembre 2002, su mandato del Comando generale nella persona del generale Giampaolo Ganzer. Non riferimmo alle autorità giudiziaria nulla sulle nostre attività perché nessuna delle persone che sentimmo rispose alle domande. A Guantanamo venimmo a sapere che eravamo gli ultimi italiani a recarsi in missione per svolgere attività investigativa».
Secondo il maresciallo, anche agenti di altre polizie - Francia, Germania, Spagna, Svezia - volarono a Cuba per ascoltare i presunti terroristi di Al Qaida catturati dagli americani e trasferiti nell’isola. «L’autorità italiana - nota polemicamente l’avvocato Sandro Clementi - ha legittimato l’esistenza di strutture illegali.

Si conferma che gli investigatori italiani hanno più volte usato fonti di discutibile liceità ed eticità, pescando oltre le mura di Guantanamo informazioni da persone sottoposte a torture e prive dei diritti civili e umani».

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