Roma - "Di esuberi ne parleremo dopo che ci sarà stato illustrato il piano industriale. Gli esuberi sono la conseguenza, non la premessa". Non si esprime Luigi Angeletti, segretario generale della Uil, dopo che il ministro del Welfare Maurizio Sacconi ha indicato in meno di 5.000 gli esuberi di Alitalia. "La discussione verrà fatta in seguito - dice - ciò che è scritto sui giornali non ha importanza. Ciò che è importante é quello che ci diranno e di cui si assumeranno la responsabilità. Quello avrà valore".
Sacconi: il governo non lascerà solo Fantozzi "Il commissario per Alitalia, Augusto Fantozzi, non sarà certo lasciato solo. Da noi avrà pieno appoggio". Lo ha detto oggi, a Fonte (Treviso), il ministro del welfare, Maurizio Sacconi, replicando ad una preoccupazione espressa dallo stesso Fantozzi. "Abbiamo piena fiducia in lui e nell'advisor - ha aggiunto - e noi siamo ottimisti, dato che ce la possiamo fare e quindi ce la dobbiamo fare". Sacconi ha infine precisato che l'incontro previsto per lunedì con le organizzazioni sindacali "inizierà proprio con una relazione del commissario che descriverà a tutti lo stato dell'azienda".
L'Anpac: piloti pagati meno di quelli Lufthansa L'Anpac "rimarca che i piloti di Alitalia percepiscono una retribuzione mediamente inferiore del 30% rispetto a quella dei colleghi di Lufthansa e di tutti i piloti delle grandi compagnie aeree europee". Una precisazione, quella dell'associazione dei piloti, per "chiarire le reali condizioni di lavoro, a differenza di quanto sostenuto dal direttore del Tg1, Gianni Riotta, ieri durante Tv7". L'Anpac "chiarisce inoltre che l'applicazione di un pilota é sempre riferita ad un singolo tipo di aeromobile: non corrisponde quindi al vero che i piloti Lufthansa, e comunque di qualsiasi altra compagnia, siano impiegati ai comandi di diversi modelli di aeromobili".
"Sistema aeroporti milanesi strategico" "Per l'Expo il sistema aeroportuale milanese è strategico". Lo ha affermato, nel corso di una conferenza stampa al Meeting di Rimini, il sindaco di Milano, Letizia Moratti, secondo cui "il progetto Expo è legato a Malpensa e Linate". Anche perché, ha osservato, durante l'esposizione universale del 2015 vi saranno "circa 160 mila persone al giorno" in più rispetto agli abitanti della città e questo, ha puntualizzato, "significa avere un sistema aeroportuale ampio e articolato a sufficienza: sono 152 i Paesi dell'Expo e occorre avere più collegamenti possibili". Ai giornalisti che le chiedevano, invece, della situazione del sistema aereo, alla luce dei nuovi scenari determinati dal salvataggio di Alitalia, il sindaco di Milano ha preferito non commentare, limitandosi a replicare con un "mi riservo di parlare dopo gli approfondimenti che sto facendo in questi giorni".
Dipendenti Alitalia tra paura e fiducia C'é chi è molto scettico e preoccupato, arrivando a prevedere un futuro "più nero che roseo", e chi, invece, si mostra abbastanza tranquillo e fiducioso: questo il quadro che emerge dai commenti registrati nell'aeroporto di Fiumicino tra alcuni dipendenti di terra e di volo dell'Alitalia. In attesa dell'incontro di lunedì al ministero del Lavoro, tra il governo ed i sindacati di categoria, l'argomento che, ovviamente, tiene banco in questo fine settimana tra i lavoratori è appunto che futuro potrebbe presentarsi con la nascita della nuova Alitalia. Per questo, c'é chi si mostra scettico ed arriva ad indicare "entro due anni" il fallimento della compagnia con questo piano, e chi, al contrario, giudica in modo positivo un riassetto aziendale. "Negli ultimi tempi ne ho viste e sentite di tutti i colori: per questo sono molto scettico - dice un capocabina da 22 anni in Alitalia -. Innanzitutto non si conosce ancora il numero effettivo degli esuberi tra il personale di volo e, tra l'altro, non si sa neppure quando e come interverranno su di noi. Poi, da quello che ho letto sui giornali e sentito in Tv, mi sembra di aver capito che per chi dovesse uscire dall'azienda, si aprirebbero le porte delle Poste. Se questa è l'alternativa, non mi sembra una strada molto percorribile, visto che da una parte si tratta di un lavoro manuale, dall'altra di concetto. Inoltre - aggiunge - il Piano porterebbe ad un ridimensionamento dell'azienda facendola diventare una compagnia regionale destinata, a mio avviso, a scomparire entro due anni. Al sottoscritto mancano ancora 4 anni per andare in pensione. Sono come un nuotatore che sta per toccare il bordo piscina al termine di una lunga gara, ma queste ultime bracciate, credetemi, sono davvero dure da fare". "Vivo ciò che sta accadendo in modo abbastanza distaccato: alla fine si fa l'abitudine a tutto - commenta un'assistente di scalo da 13 anni in Alitalia - Una cosa, comunque, è certa: la compagnia è sana e quando affermo questo, mi riferisco all'operativo voli. Tanto per fare un esempio - aggiunge - i voli per Milano difficilmente non si riempiono e con tariffe, peraltro, assai alte. Purtroppo, gli sperperi sono maggiori rispetto agli introiti. Per questo, un riassetto aziendale lo vedo in modo positivo.
Preoccupata per il mio futuro? No, non lo sono, anche perché - spiega - rientro nella fascia dei giovani a cui sono stati applicati i nuovi contratti: produciamo molto e siamo sottopagati. Non credo, quindi, che la forbice degli esuberi finisca con l'abbattersi con forza su di noi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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