da Roma
La bozza Mastella per modificare la riforma Castelli va bene allAnm. Soprattutto, perché è una bozza e può essere corretta. Così, il Comitato direttivo centrale del «sindacato» dei magistrati, dopo quattro ore di confronto tra posizioni diverse, sceglie di inviare al ministro della Giustizia un messaggio positivo, sottolineando però perplessità e obiezioni. La speranza è quella di avere il massimo ascolto in via Arenula prima della presentazione del testo nel consiglio dei ministri di febbraio.
Il documento approvato dal «parlamentino» dellAnm è allinsegna della cautela: esprime «apprezzamento» per il testo del 30 dicembre, che segna un«inversione di tendenza» rispetto allordinamento giudiziario targato Cdl, perché abbandona il sistema dei concorsi e la separazione delle carriere e reintroduce un controllo del Csm sullorganizzazione delle procure. Ma avverte: «Permangono motivi di insoddisfazione. Per il perdurare di elementi di gerarchizzazione negli uffici del pm e per la prospettata organizzazione della scuola della magistratura al di fuori di un effettivo controllo del Csm». Cè anche lavviso di una vertenza sugli stipendi: è necessario un adeguamento delle retribuzioni dei magistrati ordinari a quelle dei magistrati amministrativi e contabili.
Una tregua, insomma, ma per alzare il prezzo. E che il lavoro del Guardasigilli sia in progress lo dicono le indiscrezioni su una seconda bozza già pronta, che introdurrebbe norme più rigide per separare le funzioni, senza correggere i punti indicati dallAnm.
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