Giovanni Antonucci
Diva di Charles Laurence, in scena al Teatro Vittoria di Roma, è una commedia che vuole rappresentare una delle tante nevrosi della nostra epoca: lillusione della perenne giovinezza, raggiunta con la cancellazione dei veri dati anagrafici. Un tema interessante e raramente affrontato dalla drammaturgia recente che, però, linglese Laurence, drammaturgo di successo per interpreti del talento di Maggie Smith, utilizza con disinvoltura per rappresentare la vita di una rock star ormai stagionata, ma ossessionata dal veloce trascorrere del tempo. Lunica strada, allora, è inventarsi una sorella assai più vecchia e munirsi di documenti falsi. Se, però, questo spunto di partenza sembra promettere molto, poi la commedia prende la strada del ritratto del mondo che circonda Argentina Ring: lagente disonesto, lamante calciatore, che sfrutta la situazione per far lievitare il suo ingaggio, lamica alcolizzata, un tempo famosa cantante di blues, una segretaria che vanta improbabili trascorsi di ballerina classica, un biografo impiccione e che vuole conoscere i veri dati anagrafici di Argentina.
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