Anni di piombo, ancora 19 omicidi senza nome
24 Febbraio 2010 - 18:41Il sindaco di Roma Alemanno chiede alla Procura di Roma un pool di magistrati che indaghi su delitti di terrorismo ancora insoluti, di destra e di sinistra
Sono 19 i casi di omicidi politici durante gli anni di piombo a Roma per i quali il ministro Alfano, su iniziativa del sindaco Gianni Alemanno, chiederà alla Procura di Roma un pool di magistrati per indagini specifiche: si tratta di 11 vittime militanti di destra, e 6 di sinistra e due morti perchè vittime di uno scambio di persona.
Questi i nomi delle vittime di destra: Mario Zicchieri, militante dell'Msi ucciso il 29 ottobre 1975 dalle Brigate rosse; Luciano Mancia, attivista Msi, ucciso il 12 marzo 1980 dai Compagni organizzati in volante rossa; Francesco Cecchi, militante nel Fronte della Gioventù, morto il 16 giugno 1979 dopo essere stato in coma per 19 giorni perchè ferito da tre uomini; Stefano e Virgilio Mattei, i figli del segretario della sezione Msi di Primavalle morti nell'incendio della loro abitazione il 16 aprile 1973; Angelo Pistolesi, attivista missino, morto il 28 dicembre 1977 con una scarica di proiettili per mano dei Nuovi Partigiani; Francesco Ciavatta, Franco Bigonzetti e Stefano Ricchioni militanti missini morti il 7 gennaio del 1978 nella strage di Acca Larentia a nome dei Nuclei armati di potere territoriale; Stefano Cecchetti, del Fronte della gioventù, ucciso il 10 gennaio 1979 a colpi di pistola dai Compagni organizzati per il comunismo; Paolo Di Nella, membro del Fronte della Gioventù ucciso con una sprangata in testa mentre affiggeva manifesti nel 1983.
Questi i nomi delle vittime di sinistra: Valerio Verbano, il giovane di sinistra ucciso davanti ai genitori nella sua casa, il 22 febbraio 1980 in via Montebianco a Roma; Walter Rossi, militante comunista di Lotta Continua ucciso da un proiettile alla nuca il 30 settembre 1977 mentre partecipava a un volantinaggio antifascista; Piero Bruno, militante di Lotta Continua, ucciso il 22 novembre 1975 dai carabinieri; Ivo Zini, simpatizzante comunista, ucciso dai Nar il 28 settembre 1978; Giorgiana Masi, studentessa uccisa il 12 maggio 1977 da un proiettile mentre partecipava a una manifestazione di radicali; Auro Bruni, ucciso al centro sociale Circuito il 19 maggio 1991 prima a sprangate, il cadavere è stato poi incendiato da un gruppo di giovani neonazisti.
Per scambio di persona sono morti inoltre Luigi Allegretti, cuoco, il 10 marzo 1979 al posto del missino Gianfranco Rosci, e Maurizio Di Leo, tipografo del Messaggero, ucciso dai Nar che pensavano di aver colpito Michele Concina dello stesso quotidiano.
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