Cultura e Spettacoli

«Per un anno o due addio alla tv Farò soltanto teatro»

Apparizione a sorpresa al premio Musicultura di Macerata: «Sto facendo le prove del mio nuovo spettacolo “Volevo fare il ballerino”»

Erika Barbacelli

da Macerata

Il nuovo palinsesto Rai parla di lui. Ma Fiorello sembra sorpreso di ritrovarsi fra i protagonisti della prossima stagione tv. Da qualche giorno a Macerata per le prove di Volevo fare il ballerino, il nuovo spettacolo atteso al debutto il primo luglio qui allo stadio Helvia Recina, lo showman siciliano non sembra intenzionato per il momento a tornare sul piccolo schermo ma piuttosto tra «uno, forse due anni», spiega. «Prima di un nuovo spettacolo, devo scomparire dal video per diverso tempo». Cosa più facile a dirsi che a farsi, davanti alle repliche di Stasera pago io e Stasera pago io revolution che stanno andando in onda su Raisat Premium. «Se da un lato mi fa piacere che il programma funzioni anche in replica, dall’altro il fatto di essere sempre in tv (anche quando non ci vado) mi frena… Come se non staccassi mai».
Insomma il «cantattore» non sembra troppo contento della sovraesposizione televisiva. Una piccola polemica che va avanti da qualche tempo, con un botta e risposta che passa anche via etere. E l’ipotesi del ritorno in video dilata sempre più i suoi tempi. «Nonostante i risultati, non è affatto detto che debba riprendere necessariamente la formula di Stasera pago io. Potrei fare ad esempio, un one-shot a sorpresa, che so, Fiorello e Robbie Williams per una sera insieme».
Idee, ipotesi, progetti che stimolano la sua creatività, attesa di nuovo alla prova radiofonica con Marco Baldini in VivaRadio2 dal prossimo settembre. Ma si sa che Fiorello è sempre stato animale da palcoscenico nato proprio con la radiofonia e tutto ciò sembra incoraggiarlo nelle sue improvvisazioni, anche perché la sua efficacia arriva direttamente alla gente, pur senza immagini. «Non succede spesso ai conduttori radiofonici di essere fermati per strada e salutati; invece mi capita. Questo, naturalmente, anche perché giro tanto coi miei spettacoli, faccio convention, e vedo tanta gente in faccia». Un Fiorello in buona forma, allora, come quello affiorato a sorpresa al Premio Musicultura col suo solito fare di scafato intrattenitore. Un vero colpo di scena. Silenzio in platea e, all’improvviso, ecco Fiorello. Inatteso. Nel suo rapido intervento un omaggio al cantautore Pierangelo Bertoli con A muso duro, canzone entrata ormai nel suo repertorio da un paio d’anni.
Questo straordinario artista si è inserito spontaneamente nel contesto festivaliero rubando, o meglio regalando, appena cinque minuti alla scena poco prima dell’intervallo. Pochissime parole, giusto il tempo della performance con una formazione al completo, ovvero la band che lo segue in ogni spettacolo dal vivo e che farà altrettanto anche nella nuova avventura. «Questo premio si chiama Musicultura: musica e cultura - ha ribadito dal palco -. Con la prima ok, ma con la cultura c’entro poco». Una battuta veloce prima di tornare alle prove del nuovo show che lo stanno tenendo impegnato da giorni nell’area marchigiana.
È euforico per il vicino debutto del tour che lo vedrà in giro per l’Italia durante tutta l’estate. Volevo fare il ballerino sta prendendo forma al teatro Lauro Rossi, una struttura adiacente al Tempio della Lirica. Sarà «uno spettacolo faticoso in cui canterò, ballerò e parlerò».
Un collage di battute e gag, monologhi e «creazioni» non meditate ma collaudate nelle convention. «Dove c’è un pubblico formato non solo da miei fan» per cui il “test” del sorriso risulterebbe ancora più efficace. E Fiorello promette sorprese anche di look, mentre si attendono di vedere i cosiddetti «ballerini virtuali», come li chiama lui, di cui ancora non si sa molto come, del resto, dello spettacolo.

Ma non sarà difficile trovare nel suo nuovo copione alcune delle battute estrapolate dai suoi programmi radio, con cui da anni accompagna un numero di ascoltatori sempre crescente, un mondo che lo gratifica e che «mi permette comunque di avere un grande pubblico».

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