Gianluigi Nuzzi
da Milano
Sono andati ad arrestarlo nella sua villetta a Lodi. Dimagrito, rabbioso, isolato. Gianpiero Fiorani accenna appena a una smorfia, sale sullauto della Guardia di finanza. Senza manette, destinazione il carcere. Alle 21.10 a Lodi si chiude unera. Dietro le sbarre finisce quello che appena sei mesi fa era il testimonial numero uno della città. Fiorani dopo una meticolosa perquisizione, durata fino alle 24, va in cella. Oltre allex ad di Bpi, su indicazione del gip Clementina Forleo in carcere anche lex direttore Finanza Gianfranco Boni, già sospeso questestate per due mesi e uomo di totale fiducia di Fiorani, mentre gli arresti domiciliari vengono decisi per lex manager e ora consulente di Bpi, Silvano Spinelli. Il quarto arresto riguarda Fabio Massimo Conti, classe 1956, uomo di fiducia di Fiorani in Svizzera e consigliere di Bipielle investimenti, Bipitalia gestioni e Reti bancarie.
Pesantissime le accuse: in appena cinque anni oltre 35 milioni di euro sottratti dai conti della banca e trasferiti su depositi intestati a prestanomi, conti esteri intestati al banchiere di Lodi con saldi per altri 40 milioni di euro. Somme destinate anche a tre, forse quattro parlamentari. Cadeau «per difendere litalianità» sotto una duplice forma: premi per operazioni su derivati e conti cosiddetti garantiti. «I proventi illeciti - scrive il gip - finivano ai politici». Spuntano anche «tangenti» pagate su operazioni effettuate da Bpi, il comparto immobiliare con arricchimenti per 230 milioni e il grande sogno di Fiorani: 200 milioni di euro di plusvalenze su Antonveneta che dovevano essere spartiti tra lui stesso e i suoi fedelissimi. Una scalata che ora chiama in causa come indagato anche lesponente Udc Vito Bonsignore.
In tre mesi i Pm hanno passato al setaccio lattività di Bpi a iniziare dalla scalata alla Popolare di Crema. Concentrandosi sulle operazioni che partano dal 2000. Non senza «subire» qualche tentativo di inquinare le fonti di prova. Gli arrestati per il gip Forleo avrebbero infatti cercato di depistare le indagini. Tra le motivazioni degli arresti il gip Forleo indica non solo il rischio di reiterazione del reato ma anche linquinamento probatorio.
Gli arresti disposti in tarda serata sono riferiti in unordinanza che rimane per il momento tronca. Unultima misura cautelare è in corso di esecuzione e riguarda Paolo Marmont du Haut Champ, consulente svizzero. Nel documento, una settantina di pagine, il gip Forleo evidenzia come i cinque avrebbero gestito il comparto occulto dellallora Popolare di Lodi favorendo per almeno quattro anni una trentina di clienti privilegiati. Con guadagni incredibili: oltre 230 milioni su operazioni immobiliari gestite tra Lodi e la Svizzera. Le accuse, formalizzate dai Pm Eugenio Fusco e Giulia Perrotti in una richiesta cautelare di quasi 90 pagine, indicano lassociazione a delinquere, lappropriazione indebita aggravata, laggiotaggio e linsider trading. La centrifuga di questa accelerazione giudiziaria va ricercata invece nelle attività del cosiddetto comparto estero di Bpi, gestito da «fedelissimi» di Fiorani. A iniziare dal sistema svizzero descritto dallex dipendente Egidio Menclossi, ex vicedirettore di Bipielle Suisse. A Lugano, infatti, la banca conta su rodate articolazioni come Bipielle bank Suisse, Bipielle international holding Sa e - anche se il collegamento è stato ufficialmente smentito - da amici nel board del fondo Victoria & Eagle asset management di piazza Cioccaro a Lugano. Ai vertici delle tre, fino a poco tempo fa, Fabio Conti e Marmont con Fiorani consigliere. Da qui la svolta. Altro filone, lappropriazione indebita per le numerosissime operazioni di distrazioni e di arricchimento personale. Con operazioni che hanno consentito utili illeciti anche da 4-7 milioni alla volta. Lattività avrebbe consentito a lui e a Spinelli, classe 1933, dirigente in pensione con ufficio in Bpi, di guadagnare somme per oltre 200 milioni di euro. In particolare, Spinelli sarebbe stato uno tra i prestanomi di Fiorani tanto da fungere come coordinatore di alcuni imprenditori che hanno aiutato la Bpi nella scalata Antonveneta. La prima traccia di Spinelli si ritrova nellazionariato della Liberty srl c, proprietaria della villa di Cap San Martin in Francia, comprata per 3 milioni di euro nellaprile 2003.
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