Appalti, Bondi replica: "Niente a che fare con i faccendieri"

Il ministro dei Beni culturali replica alle notizie apparse su Corriere e Repubblica sulla nomina di Riccardo Micciché a direttore dei lavori per il restauro dei Grandi Uffizi. "Oggi alcuni quotidiani danno il meglio di sé nell'esercizio di lordare anche la mia onestà". Scarcerati Anemone e Della Giovanpaola

Roma - Niente a che fare con "faccendieri". Il ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi, interviene su alcuni articoli che riguardano l'inchiesta sui Grandi eventi, in particolar modo la parte relativa ai Nuovi Uffizi. L'appalto, da 29 milioni di euro, è stato inserito nel programma per le celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia. Il coordinamento dei lavori venne affidato a un commissario, nominato dal Governo. Dalle carte delle indagini emergono le annotazioni del Ros sulla persona scelta per il ruolo di direttore dei lavori, Riccardo Miccichè, che, scrivono gli investigatori, ha ricoperto un incarico per i lavori alla Maddalena ma, riguardo agli Uffizi, "non sembra essere un soggetto di elevata e comprovata professionalità" come richiesto dalle norme. Nel 2007 Micchichè, 36 anni, ha costituito una società che ha "per oggetto - annota il Ros - l'attività di parrucchiere per donna, uomo, bambino, manicure, pedicure, massaggio", oltre alla gestione di palestre. Prima era stato componente del cda di una società per "la preparazione di terreni per coltivazione delle erbe e piante officinali".

"Hanno lordato la mia onestà" Su Miccichè, continuano i carabinieri del Ros citando il ruolo di suo fratello in un'impresa che opera nel settore degli appalti pubblici, c'è il dubbio di "contatti con soggetti inseriti in un contesto oggetto di indagini afferenti il condizionamento mafioso degli appalti pubblici". "Oggi - scrive il ministro Bondi in una nota - alcuni quotidiani danno il meglio di sè nell'esercizio di lordare anche la mia onestà. Avrò il tempo per medicare le ferite alla mia onorabilità che, attraverso alcuni articoli, mi sono state inferte. Nel frattempo, desidero rivendicare il merito di aver proceduto al commissariamento dell'area archeologica di Pompei, dei Fori Romani, di Brera e degli Uffizi. Per quanto riguarda il Museo degli Uffizi, appena ho avuto conoscenza delle indagini della magistratura, ho revocato immediatamente il commissariamento per agevolare il lavoro della magistratura stessa, proprio perchè non ho nulla a che fare con faccende e faccendieri di cui si parla".

Brambilla: "Attacco mediatico" Il nome di Bondi compare di sfuggita anche in un passaggio dell'interrogatorio dell'imprenditore fiorentino Riccardo Fusi, attorno al quale ruota l'inchiesta sull'appalto per la scuola marescialli dei carabinieri. Rispondendo ai pm fiorentini, Fusi ricorda di un pranzo in cui Angelo Balducci e Denis Verdini parlavano "di finanziamenti su opere che riguardavano Bondi". Al ministro è arrivata la solidarietà di molti esponenti del Pdl e dell'Esecutivo. Per il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, il collega di Governo è "vittima di un vergognoso attacco mediatico, basato su insinuazioni senza fondamento", mentre il ministro al Turismo, Michela Vittoria Brambilla, parla di fango gettato "su persone oneste" e di "sospetti e insinuazioni a dir poco inaccettabili".

Cicchitto: "Gioco al massacro" Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl, respinge "nel modo più netto il gioco al massacro in corso. Oggi - aggiunge - alcuni giornali esercitano una inaccettabile operazione nei confronti del ministro Bondi, di cui è nota la cristallina onestà". Sulla stessa linea il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone: "È grottesco e anche maldestro il tentativo di certa stampa" di coinvolgere Bondi. "Oggi tocca a Bondi, domani chissà...", commenta Margherita Boniver, deputato del Pdl. "Una vittima illustre - osserva - oggi è il ministro Bondi, persona specchiata la cui reputazione viene allegramente sporcata con solo intento di produrre danni al Governo Berlusconi. Tutto questo è uno spettacolo indegno". "L'auspicio - aggiunge Gaetano Quagliariello, vicepresidente vicario dei senatori del Pdl - che fra politica e giustizia vi sia un rapporto fisiologico, basato sul reciproco rispetto e sul riconoscimento delle rispettive prerogative sarà più difficile da realizzarsi finchè vi sarà chi alimenta giochi al massacro fondati unicamente su congetture". Solidale con Bondi anche Maurizio Lupi, Pdl, vicepresidente della Camera.

All'opposizione, Leoluca Orlando (Idv) si dice stanco "dei ministri che gridano al complotto e che attaccano gli organi d'informazione" e invita Bondi a raccontare al giudice "tutto quanto su questa vicenda» e a riferire in Parlamento". Matteo Orfini, del Pd, chiede invece che il ministero sia messo "al riparo dalla illegalita", mentre il sindacato Confsal Unsa Beniculturali consiglia "al ministro di dimettersi dalla guida del Dicastero".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica