Appello ai tifosi La coppa a prezzi di saldo: curve a 10 euro

AUTOCOSCIENZA Prima la chiamata a rapporto della nuova Triade, poi la seduta con la squadra

Juventus-Napoli è roba per tutti, almeno per quel che riguarda i prezzi dei biglietti di ingresso allo stadio Olimpico. Nel calcio - dove non sarebbe prevista la voce «saldi», tra spese ingenti, uscite pesanti, entrate scarse - il Juventus football club offre ai propri clienti o quota mercato, detti un tempo tifosi, di mettere mano al portafoglio per una piccola cifra, quasi un obolo, un misero sacrificio economico: un posto in curva, stasera, costa 10 euro, un bell’omaggio al piano famiglia e forse la speranza di rappacificare gli animi dopo le «interperanze» (?) di domenica scorsa nel finale della partita-disfatta con il Milan: fuochi, cori razzisti contro Dida, fumogeni e bengala. E un’ammenda di 40mila euro da far uscire dalle casse di corso Galfer.
La Juventus ha la necessità di richiamare la folla delusa e avvilita, la società cerca di fare quadrato attorno alla squadra, l’apporto del pubblico potrebbe essere importante in serata come quella di oggi, anche se nelle ultime amare esibizioni la Signora ha raccolto fischi e contestazioni di quanti hanno anche dovuto sfidare il freddo, la nebbia, la neve, le pernacchie dell’avversario e forse persino la vergogna per godersi, si fa per dire, lo spettacolo. La bigliettazione rappresenta una voce marginale delle entrate. Più corpose le cifre relative ai diritti televisivi, grazie alle quali si tenta di riequilibrare conti ballerini. Quindi, prezzi popolari e promozioni non incidono più di tanto sul bilancio. La poltrona del re, centrale, costa «appena» 50 euro per una partita ipoteticamente «da serie A». Addirittura meno di Milan-Novara (tribuna d’onore rossa 60 euro, anello rosso 30, arancio 20, blu 10), dove peraltro nessuna delle due panchine rischia l’esonero. Esonero, quello di Ciro Ferrara, sul quale si esercitano anche due «torinesi d’adozione». Da Pitti Uomo, a Firenze, Cesare Romiti, tifoso romanista ma con una lunga frequentazione del mondo bianconero ai tempi del suo lavoro in Fiat, tiene a dire che «Ferrara è una bravissima persona, bravissimo giocatore e anche come allenatore, ma la fortuna non lo ha assistito molto. Secondo me la Juventus sbaglierebbe a cambiarlo».

Dai microfoni di Radio Kiss Kiss, invece, Luciano Moggi fa sapere che Ciro ha poche possibilità di evitare l’esonero «e non perché le colpe siano tutte sue, anzi. Gli addossano semplicemente tutte le responsabilità. Diego è certamente uno degli equivoci, l’altro è Felipe Melo: la Juve è in queste condizioni per un abbaglio preso da chi li ha scelti, non da Ferrara».

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