L'Europa ha approvato la lettera del governo italiano sulle misure per la crescita, le borse europee hanno chiuso in rialzo (Milano con un +5,5%) e i sindacati hanno dichiarato guerra ai provvedimenti del Governo recepiti dalla Ue. In serata, dopo l'intervento telefonico di ieri sera a Porta a Porta, ha ripreso la parola il presidente del Consiglio. "Le opposizioni, invece di ripetere la solita cantilena per chiedere le mie dimissioni - ha dichiarato Silvio Berlusconi ai microfoni del Tg1 -, avrebbero tutto da guadagnare sul piano della credibilità se si confrontassero sul merito dei provvedimenti e decidessero una buona volta di comportarsi con senso di responsabilità". Un appello alla minoranza che ricalca quello già lanciato ieri sera dal salotto di Bruno Vespa. Poi il Cavaliere è passato a trattare il più spinoso dei provvedimenti contenuti nella lettera: l'introduzione di nuove norme in materia di lavoro. Un'ipotesi che ha subito scatenato le resistenze della sinistra e dei sindacati con in testa Susanna Camusso che ha subito paventato nuovi scioperi contro i "licenziamenti facili". "Noi vogliamo soltanto creare un mercato del lavoro più efficiente, più moderno e soprattutto aperto alle donne e ai giovani: questo era e resta il nostro impegno per il mondo del lavoro", ha spiegato il premier. Un oiano di crescita nell'interesse di tutti gli italiani, secondo Berlusconi, che dovrebbe essere appoggiato da tutti, specialmente dopo l'imprimatur dell'Unione Europea: "L’Europa ha apprezzato e quindi approvato il nostro programma di governo per i prossimi 18 mesi. Nel documento che abbiamo presentato sono contenuti impegni seri e tempi certi di approvazione, quindi tutti dovrebbero sostenerlo perché è nell’interesse dell’Italia e degli italiani".
"L’Italia è un paese solido. Abbiamo ereditato dal passato un grande debito pubblico, ma sommandolo al risparmio privato risultiamo secondi solo alla Germania in termini di solidità economica. Quella in corso non è una crisi provocata dai conti italiani, ma è una crisi dell’euro", con una Europa "che ha una moneta unica ma senza un governo unico e senza una banca che la garantisca e la sostenga".
L'opposizione continua nella solita litania: Berlusconi faccia un passo indietro. E il Cavaliere fornisce un suo punto di vista: "Che novità...
Non credo che questa sia la soluzione, le opposizione invece di ripetere la solita cantilena e chiedere le mie dimissioni avrebbero tutto da guadagnare se si confrontassero sul merito comportandosi con senso di responsabilita".
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