Appello di Lissner al governo: «Soldi o non si va avanti»

Il sovrintendente della Scala Stephane Lissner ha lanciato un appello al governo per avere più fondi perché, ha detto ieri ai microfoni di Radio 24, «non possiamo più andare avanti così. Ho cercato in questi anni di diminuire le spese generali e ridurre il più possibile i costi, ma ora non possiamo più andare avanti. Venite a controllare perché la gestione è assolutamente trasparente». Il bilancio della Scala chiuderà in attivo per il settimo anno consecutivo, ma per evitare il rosso nel 2011 sono dovuti intervenire i privati: con Telefonica che ha raddoppiato il suo contributo (passato da 1,3 a 2,6 milioni) e Tod’s che ha anticipato a quest’anno 1,3 milioni. «Con un teatro che è auto finanziato più del 60% da privati, unico caso in Europa, - ha aggiunto - chiediamo uno sforzo al governo. È sbagliata l’idea che soltanto i privati debbano sostenerlo perché dobbiamo mantenere la missione di un teatro pubblico dove i privati sono qui per aiutare e sostenere il teatro, ma non per diventare la risorsa principale. Questo non accade da nessuna parte in Europa, non accade in Francia, in Inghilterra, in Germania o in Austria. Solo qui a Milano».

E, a proposito della prima di sant’Ambrogio, visto l’arrivo del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del premier Monti e di alcuni ministri, sono annunciate in piazza della Scala manifestazioni di protesta di lavoratori, cassintegrati e disoccupati.

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