Aprea legge Piccolo per ridere della Roma di oggi

In televisione ha trovato una seconda giovinezza. Con programmi come Parla con me e la fiction Boris (che a marzo tornerà in tv con la nuova serie su Cielo). Valentino Aprea, però, resta affezionato al mondo del palcoscenico dove è «nato» professionalmente e dove ha maturato la sua vocazione.
Ora ci ritorna complice la scrittura di uno dei più disincantati e ironici scrittori italiani dell’ultima generazione: Francesco Piccolo. Domani sera Aprea proporrà al pubblico del teatro Tor Bella Monaca un recital intitolato semplicemente Valentino Aprea legge Francesco Piccolo. Non è la prima volta che il sipario si alza su un lavoro di Aprea ispirato ai testi dell’autore di La separazione del maschio (Einaudi) e di Allegro occidentale (Feltrinelli). Nel 2006 Aprea aveva portato in scena proprio una selezione dei testi di Allegro occidentale in una sorta di maratona teatrale dove tanti volti noti della scena teatrale romana si davano il cambio per dar voce alle parole di Piccolo. Poi è stata la volta nel 2009 di Momenti di trascurabile felicità, applaudito all’Ambra Jovinelli e in attesa di ritorna in programmazione. «Sono da tempo affascinato dalla leggerezza e dalla felice verve ironica di Piccolo - spiega Aprea -. In effetti di leggerezza ce n’è sempre più bisogno. Ma ancora più urgente è la lucidità di uno sguardo intelligente che consente al pubblico di riconoscersi pienamente in quei tic e in quelle piccole e inspiegabili manie che caratterizzano la società moderna». Per un attore di teatro dalla formazione classica come Aprea, il reading, poi, è una scommessa estremamente seducente. «Per la maggior parte dei miei colleghi il reading è un tabù - spiega l’attore romano lanciato da Proietti nel Dramma della gelosia - . Immaginano che il pubblico consideri queste cose terribilmente noiose. Al contrario rappresentano un’opportunità unica per l’interprete perché gli spettatori di un reading sono solitamente più motivati».

Il recital parte dal dilemma del bambino indeciso se disubbidire ai genitori, o rischiare la vita per proteggere il fratello più piccolo nell’andare a scuola (Dal lato della strada), al piacere sottile della «vacanza senza vacanza» passando l’estate a Roma, fino al curioso viaggio che una bottiglia di vino si trova a intraprendere attraverso le case e i quartieri di Roma, per via di quello strano meccanismo che porta alcune bottiglie a essere riciclate di cena in cena. Il tutto accompagnato dalla musica eseguita dal vivo da Alessandro Chimienti, Riccardo Corso e Michele Ranieri.

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