Ara Pacis, Alemanno: "Toglierò la teca di Meier"

Il neo-sindaco di Roma punta il dito contro la teca progettata dall’architetto americano per custodire il monumento romano: "Ci impegniamo a rivedere gli interventi fatti nel centro storico". Ma avverte: "Le prime emergenze sono altre"

Ara Pacis, Alemanno: "Toglierò la teca di Meier"

Roma - "La Teca di Meier è un intervento da rimuovere. Non è ovviamente la prima priorità". Il neo-sindaco di Roma, Gianni Alemanno, punta il dito contro la teca progettata dall’architetto americano Richard Meier per custodire il monumento romano. "Ci impegniamo a rivedere gli interventi fatti nel centro storico, ma le prime emergenze sono altre", ha continuato il titolare del Campidoglio bocciando la struttura voluta dall'ex sindaco Walter Veltroni.

La polemica sull'Ara Pacis La polemica sull’Ara Pacis parte da lontano ed è sempre stata "cavalcata" dal centrodestra e, in particolare, da Alemanno. Già nel maggio 2006, l’allora candidato a sindaco di Roma per la Cdl in corsa per il Campidoglio contro Walter Veltroni, aveva sostenuto che la Capitale andava "liberata da tutti gli sfregi: "Per questo smonteremo la teca dell’Ara Pacis e la porteremo in periferia". Allora Alemanno visitò il monumento eretto in onore dell’ imperatore Augusto, insieme al critico d’arte Vittorio Sgarbi, ribadendo la sua intenzione, se eletto, di smantellare l’opera dell’architetto americano Richard Meier. Durante la visita, furono illustrati alcuni dei progetti alternativi a quello di Meier, per sostituire la teca originale di Morpurgo, realizzati da architetti di fama internazionale come Liam ÒConnor, Leon Krier e Colin Rowe. "Invece - aggiunse Alemanno - l’ex sindaco Rutelli, come un signore rinascimentale, ha dato l’incarico unilateralmente a Meier e poi consegnato il progetto per la realizzazione a Veltroni".

L'appoggio di Sgarbi "La Teca di Meier è un intervento da rimuovere", ha quindi sintetizzato Alemanno pur assicurando che "non è ovviamente la prima priorità". Immediato l'appoggio da Milano dell'assessore alla cultura meneghino, Vittorio sgarbi: "So perché ha perso Rutelli e ha vinto Alemanno: perché i romani detestano il monumento dell’Ara Pacis voluto da Rutelli. Non vorrei che anche a Milano succedesse la stessa cosa con i grattacieli di Citylife o con il progetto del Lirico se dovesse essere realizzato".

Soro: "Solo una boutade..." Forti critiche sono state, invece, espresse da Francesco Soro, coordinatore della Lista Civica Rutelli. "Sono curioso di sapere cosa ne penserà la Corte dei Conti, se avallare o meno il capriccio di Alemanno, buttando nel secchio un investimento di decine di miliardi di vecchie lire per motivi estetici e soggettivi". Secondo Soro, quella di Alemanno sarebbe soltanto "una boutade diretta ad accontentare i militanti di An che hanno sempre avversato il progetto".

Quindi l'attacco: "Gli interessi dei cittadini sono altri, il primo dei quali è avere una città sicura in cui poter camminare sereni, punto sul quale abbiamo invece apprezzato la volontà del neo-sindaco di sgomberare i campi nomadi abusivi".

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