Arazzi e specchi antichi: nozze alla Kate e William nel nuovo Palazzo Reale

Pareti blu cobalto, specchi antichi, moquette damascata, affreschi e sontuosi lampadari di cristalli. Gli elementi per sognare e rendere romantico (e teatrale) il giorno del sì ci sono tutti. E d’ora in avanti faranno da cornice alle promesse di amore eterno delle coppie milanesi. È la nuova sala Matrimoni del Comune, all’interno di Palazzo Reale. La sala del Tiepolo di Palazzo Dugnani e le sale di via Larga vanno definitivamente in pensione, ora si diventerà marito e moglie a pochi passi dal Duomo.
Tutto è pronto e i primi matrimoni verranno celebrati a giugno. Sullo sfondo delle fotografie ci sarà la scenografia realizzata dall’assessorato al Servizi al cittadino, dello studio Solci e di Leila Fteita, collaboratrice del Teatro alla Scala. Il risultato è un luogo elegante, di impatto ma accogliente. Il disegno delle specchiere riprende quello dell’epoca a cavallo tra 700 e 800, le cornici sono in foglia d’oro, realizzate con una tecnica antica, mentre i sedici lampadari che illuminano l’ingresso e la «sala del si» sono composti da gocce di cristallo, anch’essi su disegno dell’epoca. Il tavolo delle celebrazioni è un originale del Settecento. Il grande arazzo (4,25 metri di altezza per 6,85 di lunghezza) presente nella sala è di proprietà dell’amministrazione e risale al diciassettesimo secolo. Restaurato nel 1999, era originariamente collocato all’interno di Palazzo Marino e ora sarà esposto al pubblico. A disposizione di testimoni, parenti e invitati ci saranno sessanta sedie rivestite di broccato. Nel foyer d’ingresso, arredato con divanetti, domina una gigantesca specchiera.
«Storia, eleganza e prestigio in quella che era, fino a qualche mese fa, una scatola vuota - descrive la realizzazione della nuova sala Tanja Solci, art director milanese a cui il Comune ha affidato la «regia» -. Un pezzo di storia della scenografia milanese a Palazzo Reale. Un progetto non solo bello e adatto alla circostanza, ma anche ricco di citazioni stilistiche e storiche».
Al termine della stagione amministrativa, Palazzo Marino può dire di aver rispettato la promessa: «Entro la fine del mandato - aveva garantito il sindaco Moratti ai cittadini dopo essere stata eletta sindaco - daremo alla città una nuova sede per le celebrazioni delle nozze con rito civile». Così è stato. La nuova sala risolve anche un problema con cui si è convissuto per anni: le migrazioni da una location all’altra, in base al giorno della settimana scelto per celebrare le nozze. E di sicuro nessuna delle due postazioni, né via Larga né palazzo Dugnani erano all’altezza di Palazzo Reale, trasformato in una reggia per celebrare «il giorno più bello».

Anzi, la novità della nuova sala arriva proprio in un momento in cui i matrimoni civili sembrano essere in aumento: a Milano oltre il 50% delle coppie, una su due, sceglie di non sposarsi in chiesa ma ripiega sul matrimonio in Comune. E le cifre sembrano in crescita anche in Lombardia, dove predilige il rito civile il 48% degli sposi.

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