Tranquilli, non ci siamo fatti mancare niente. Claudio Ranieri ha consigliato un ricovero cautelativo nei confronti dellassistente Ayroldi, Rosella Sensi ha fatto sapere che non ci sta, Gian Paolo Montali ha chiesto rispetto, Patrizia Prestipino assessore allo sport della provincia di Roma ha confidato che larbitraggio di Russo gli ha ricordato Byron Moreno. Ha detto la sua anche suor Bertilla, una delle colonne del pontificato di Papa Ratzinger: «Abbiamo assistito inerti allassassinio in diretta del bel calcio». Naturalmente è scattata linterrogazione parlamentare proposta dal senatore Stefano De Lillo per verificare la regolarità del campionato, e tanto che cerano i consiglieri di provincia e regione Lazio Marco Palumbo e Enzo Foschi, hanno avanzato il sospetto che il sopracitato Russo di Nola sia in realtà un Leghista. Non è finita. Cè talmente palese omogeneità che il presidente Gino Corioni si è inoltrato in una pericolosissima proiezione: «A parti invertite allarbitro avrebbero dato 7 in pagella».
Cè dellaltro e Claudio Ranieri ha fatto nome e cognome: «Lombra che si aggira è quella di Marcello Lippi. E chi altri sennò? A Torino era la sua, lo so». I bookie si sono schierati subito dalla sua parte e Lippi sulla panchina della Roma è bancato a 2,50. Di certo ci sono le botte del giorno dopo: tre giornate e una multa di 10mila euro a Philips Mexes, Daniele Pradè inibito fino al 30 settembre, a Gian Paolo Montali tremila euro di multa, cinquemila a Simone Perrotta che ha preso a pugni la porta dello spogliatoio.
«Ho capito che alla vigilia di certe partite delicate in Italia iniziano le chiacchiere», aveva detto Benitez. Troppo delicato lui. Señor Rafa lei ha ancora molto da imparare, non cè fretta, sono lezioni settimanali, si apprende tutto con la pratica sul campo, il calcio è sempre un passo avanti.
Per il resto siamo alle solite, lInter è sola, dietro cè ressa, ma siamo solo alla quarta, ne mancano trentaquattro, anche se Aurelio De Laurentiis è per il taglio, pratica che di questi tempi è molto in auge: «Massì, tagliamo quattro o otto squadre della serie A e facciamo partire il campionato il primo ottobre, così come stanno le cose i conti non quadrano».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.