Archeologia, gli italiani tornano a Nassiriyah sulle tracce dei Sumeri

Nella primavera del 2011 cominceranno gli scavi diretti dall'assirologo Franco D'Agostino dell'Università La Sapienza di Roma. Dall'epoca della prima guerra del Golfo il nostro è il primo e unico Paese straniero autorizzato a partecipare a missioni congiunte con studiosi irakeni

È targata «La Sapienza» la missione archeologica italo-irachena che realizzerà gli scavi nell'area a sud-ovest della città di Nassiriyah, la regione dove si è sviluppata la cultura sumerica nel corso del III millennio avanti Cristo. L'Italia è l'unico Paese straniero a essere stato autorizzato, dall'epoca della Prima Guerra del Golfo, a partecipare a una missione congiunta, nel sud della nuova Repubblica irachena.
Il ministero della Cultura e la soprintendenza della Repubblica dell'Iraq infatti hanno accordato il permesso di nuovi scavi nell'area di Abu Tubairah, un sito di grande interesse che, a giudicare dalla ceramica trovata in superficie, si colloca cronologicamente dal periodo Jemdet Nasr (2900 a.C.) sino all'epoca Paleo-Babilonese (ca. 1750 a.C.).
Gli scavi, guidati dall'assiriologo Franco D'Agostino della facoltà di Studi orientali e dal soprintendente archeologico della regione di Dhi Qar Abdulamir Al-Hamdani, ha anche lo scopo di addestrare sul campo giovani archeologi, epigrafisti e topografi iracheni e italiani. Il permesso di scavo giunge al termine di una serie di attività scientifico-culturali e didattiche per l'aggiornamento linguistico e filologico delle lingue della Mesopotamia antica, sumerico e assiro-babilonese, che hanno vista impegnata la facoltà di Studi orientali nell'area di Nassiriyah, grazie a fondi del ministero degli Affari esteri e dell'Università. Dopo una prima fase di ricognizione tra settembre e ottobre, la missione inizierà gli scavi nella primavera del 2011.


Non è la prima volta che l'università romana La Sapienza è presente in Iraq con attività scientifico-culturali e didattiche; già nel 2004 l'équipe guidata dal professor Giovanni Pettinato vi si è recata per la ricognizione sullo stato delle epigrafi del museo di Baghdad dopo i furti e i saccheggi compiuti dall'inizio della guerra. Lo stanziamento 2010 per i grandi scavi è di 500 mila euro, con un netto aumento, nonostante le difficoltà finanziarie per le università italiane, rispetto ai 373 euro stanziati nel 2009.

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