Un osservatorio che raccolga fonti iconografiche, testimonianze, studi e progetti relativi allarea a ridosso delle Mura Aureliane, da Testaccio a ponte Marconi e alla riva destra del Tevere passando per Ostiense, Garbatella e San Paolo. È il prossimo passo delluniversità Roma Tre e in particolare del Centro di ateneo per lo studio di Roma (Croma), deciso a realizzare il Centro di documentazione e osservazione del territorio (Cedot), un laboratorio con la duplice finalità di preservare la memoria del passato e di esaminare le trasformazioni territoriali e urbanistiche dellOstiense-Testaccio.
«Un forte dinamismo caratterizza questa parte di Roma, dove tra Otto e Novecento sorgevano gli edifici industriali», osserva Giorgio Piccinato, direttore del Dipartimento di studi urbani. Per esempio, fanno presente gli ideatori del Cedot, si pensi a come è mutato il varco a ridosso di San Paolo, ricavato in occasione del Giubileo e ora candidato, almeno in teoria, a diventare il «centro ecologico e vero campus di Roma Tre». La trasformazione fisica che si nota lungo via Ostiense, inoltre, suggerisce nuovi modi di usare lo spazio. Questi temi, la prospettiva insomma con cui guardare a questo segmento di patrimonio urbano tra storia e futuro, sono al centro dellagenda del nascituro osservatorio, che lavorerà coinvolgendo enti locali, studenti, cittadini. La struttura portante del Cedot sarà il sistema bibliotecario, in collaborazione con la biblioteca delle Arti di Roma Tre che si concentrerà allex Mattatoio, dove è probabile si crei anche il punto di raccolta del materiale del Croma. In programma sono poi la creazione di un sito internet, la digitalizzazione di immagini e documenti, listituzione di un laboratorio di analisi territoriale e di un «archivio della memoria» con documenti, foto, interviste, video, raccolti anche con il coinvolgimento diretto dei residenti.
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