Aree Expo, guerra e colpi bassi tra Podestà e Formigoni

Uno scontro tra Palazzi che a Milano non si vedeva da tempo, dai famosi duelli tra il sindaco Gabriele Albertini e l’allora numero uno di Palazzo Isimbardi Ombretta Colli. Ieri la guerra è scoppiata tra Provincia e Regione. Accuse al veleno e comunicati su carta intestata. Il tema è ancora quello delle aree di Rho-Pero su cui dovrà sorgere l’Expo. Aspro, perché i punti di vista sono opposti, con la Regione che spinge per l’acquisto, mentre Provincia e Comune sono per il diritto di superficie ceduto al prezzo simbolico di un euro da Fondazione Fiera e Gruppo Cabassi in cambio dei diritti a costruire. A far precipitare risentimenti e rancori covati per giorni, il comunicato dell’altra sera con cui il presidente Guido Podestà ricordava al Pirellone che «l’essenza dell’Expo non è immobiliare».

E la richiesta di conoscere gli «accordi di programma siglati negli ultimi 15 anni» dal Pirellone. In controluce la questione dei favori ai privati. Con la Regione che replica duro, affermando che mai il pubblico aveva valorizzato un’area privata, semmai era successo il contrario.

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