(...) Le smentite da via Fieschi arrivano dai diretti interessati. «Nulla di vero, se Burlando avesse fatto un gesto di questo tipo avrebbe sfiduciato il suo vice e quindi implicitamente anche se stesso - dice la Fusco - E poi credo che sia contento del mio operato, perché un presidente sfiduci un assessore devono esserci motivi molto forti». Anche Cascino sembra cadere dalle nuvole. «Assolutamente nulla di vero - smentisce al telefono - Non mi risulta niente. Non cè stata nessuna convocazione, smentisco assolutamente, non cè nulla di vero». Anche lo stesso Burlando smentisce «la sfiducia» ai suoi assessori ma nessuno può smentire che il clima all'interno della maggioranza sia di grande fermento.
Al di là del possibile «siluramento» di Cascino, dopo la proposta dellIdv Capurro di tagliare gli assessori esterni per risparmiare, il motivo dei contrasti è la cosiddetta cartolarizzazione, ovvero la vendita dei beni delle Asl necessaria per coprire i buchi di bilancio della sanità ed evitare, se possibile, un deciso aumento delle tasse. L'assessore all'Urbanistica e vicepresidente della giunta Marylin Fusco di fatto non vuole che il provvedimento sia solo una decisione del suo assessorato ma che ci sia un impegno collettivo, cioè della giunta, ed in particolare degli altri assessorati interessati dal provvedimento, Sanità e Bilancio. Ieri, nel corso della riunione della VI commissione che avrebbe dovuto approvare tutto il procedimento è arrivato invece, per decisione della stessa Fusco, il ritiro del provvedimento. E apriti cielo. Burlando, che avrebbe voluto l'approvazione nei tempi più rapidi possibili, va su tutte le furie tanto che partono le voci di un benservito alla Fusco. Poi dal presidente arriva un chiarimento che ha però il sapore dell'ultimatum o quantomeno dell'avviso ai naviganti. «Se la vendita degli immobili della sanità non dovesse avvenire, sarebbe un problema molto serio, anche se in giunta tutti dicono che va fatta - ha detto Burlando - Se poi questa operazione viene fatta con una legge o con una norma collegata alla Finanziaria è indifferente. Dobbiamo portare a casa risorse importanti, le procedure mi lasciano indifferenti l'importante è che si faccia, altrimenti sarebbe un problema molto serio». Burlando arrabbiato, ma non è il solo. «Sono io a essere arrabbiata - attacca Marylin Fusco - Il provvedimento andava approvato prima, già a novembre. I tempi si sono talmente dilatati che siamo arrivati a ridosso dellapprovazione del bilancio. Tra audizioni e caos vari si è trascinato il tutto troppo in là».
E adesso? Come rimediare a quello che di fatto si è trasformato in un pasticcio non solo formale? La Fusco si è rifiutata di avere solo un ruolo formale ma si è imposta nella decisione di portare lintero provvedimento in un emendamento collegato alla Finanziaria che sarà discusso questa mattina in Commissione Bilancio per poi arrivare in consiglio la prossima settimana. Una discussione, già da oggi, ad altissima tensione e con i tempi che si fanno sempre più stretti. «E emersa lesigenza di sapere se il valore dei beni fosse scritto a bilancio e se il surplus sarebbe finito nel del 2012. E evidente che la competenza sia anche degli assessori alla Sanità e al Bilancio non essendo solo una questione urbanistica - spiega la vicepresidente - Ho ritenuto opportuno far sì che la norma non potesse essere oggetto di strumentalizzazioni e mi è sembrato opportuno trasformarlo in un emendamento collegato alla Finanziaria perché il consiglio avesse tutti elementi per votare in maniera responsabile e portare miglioramenti se ce ne fosse necessità».
Se in maggioranza non è un tutti contro tutti, poco ci manca.
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