È la coppia più chiacchierata di Francia, in questi giorni di fine estate. Non si tratta delle avventure di Nicolas Sarkozy e della bella moglie Carla Bruni, ma della rupture tra il presidente e il suo primo ministro, François Fillon. I due erano già stati definiti da qualche giornale francese «la coppia più improbabile della V Repubblica», e non a torto. La loro relazione è stata sempre particolare. «La Carpe et le Lapin» è il titolo di un libro su Sarkozy e Fillon della giornalista di France 2 Alix Bouilhaguet. Il matrimonio tra la carpa e il coniglio è ununione impossibile, suggerisce lespressione popolare. Dopo un inizio difficile seguito da un momento di grande affiatamento, oggi il presidente e il premier starebbero vivendo un nuovo periodo di rottura, personale e politica. E la Francia sinterroga sulle conseguenze che le rinnovate tensioni potrebbero avere sullatteso rimpasto di governo autunnale.
Secondo Alix Bouilhaguet, nel 2008 François Fillon e Nicolas Sarkozy avrebbero stretto un patto segreto: il presidente avrebbe assicurato la poltrona al premier quasi fino alle presidenziali del 2012. E cè chi ha anche ipotizzato unaccordo su unalternanza allEliseo. Eppure, da settimane i mass-media francesi riportano frequenti scontri tra i due e parlano già dei possibili successori di Fillon.
In attesa del rimpasto di governo, i politici di cui si parla di più in queste ore sono Michèle Alliot-Marie, ministro della Giustizia; Jean-Luis Borloo, allEcologia; François Baroin, responsabile del Budget; Jean-François Copé, capogruppo dellUmp allAssemblea nazionale. Per ora, però, Fillon resta in gara. Il premier e il presidente sono due figure agli antipodi. Nicolas Sarkozy è il leader mediatico, le sue vicende amorose e familiari finiscono spesso sulla prima pagine dei giornali, non ha uno stile defilato. Il suo primo ministro invece è un po grigio, molto accigliato, di poche parole. Non ama apparire, quando parla dice lessenziale. Qualità che i francesi apprezzano soprattutto in un presidente. Anche per questo il premier Fillon supera da gennaio Sarkozy nei sondaggi. E i più maliziosi aggiungono che anche per questo il capo di Stato sopporta sempre di meno il fidato alleato. Il lavoro del primo ministro, infatti, è apprezzato e non soltanto a destra. Ha lavorato dietro le quinte alle riforme presentate dal presidente: leggi sulla sicurezza, immigrazione, pensioni, tagli della spesa pubblica. Nonostante le differenze personali e le tensioni politiche, Sarkozy sembra sapere che Fillon resta una garanzia. È vero, nelle scorse settimane il premier ha iniziato a prendere le distanze, lo ha scritto anche il Wall Street Journal. In unintervista radio ha ammesso lesistenza di «differenze di personalità» con il presidente. E in un comunicato sullo sgombero dei Rom, ha voluto distanziarsi: «La lotta contro limmigrazione irregolare non deve essere strumentalizzata da una parte o dellaltra».
Sostiene François Bayrou, presidente dei centristi del MoDem, che non sarà semplice per Sarkozy, nonostante le differenze, mandare a casa Fillon. «Quando un premier fa il suo lavoro, è popolare, stimato, riconosciuto, è difficile cambiarlo». E il 55% dei francesi vorrebbe che il mandato del primo ministro fosse prolungato. La decisione del presidente non è scontata. Fillon intanto pensa al futuro.
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