Se cè uno spettacolo che simbolicamente e inequivocabilmente può essere associato al Piccolo Teatro, questi è lArlecchino servitore di due padroni il capolavoro goldoniano diventato icona della sala di via Rovello. Anche perchè la storica regia firmata da Giorgio Strehler è datata 1947, arricchitasi con un curriculum inarrivabile di sessantanni di rappresentazioni, in giro per il mondo. Nellanno dei festeggiamenti del Piccolo non poteva perciò mancare uno spazio speciale per questa rappresentazione tanto cara a chi ama il teatro, tramandata tra generazioni di spettatori sempre estasiati davanti alla bellezza, allenergia, allintelligenza di questa straordinaria lettura scenica. Di questo spettacolo, Strehler amava sottolineare la capacità di trascinare «lo spettatore nellEmpireo del grande teatro comico, inno gioioso di liberazione».
Il fascino di questo particolare Arlecchino sta anche nel fatto che solo due attori si siano cimentati nel ruolo principale, ovvero Marcello Moretti e quel Ferruccio Soleri che dal 1963 ne ha raccolto leredità, trasformandosi in una sorta di incarnazione vivente della famosa maschera italiana. Dallo scorso 18 aprile e fino al 14 maggio, giorno della festa finale, Soleri restituisce, sulla scena del Grassi, ai milanesi e non, la magia dellArlecchino di Strehler, con in più una serata particolare prevista domani. Venerdì, infatti, sarà messa in scena una replica speciale dedicata agli attori storici del Piccolo con tanto di nomina di Soleri ad ambasciatore Unicef.
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