RomaDentro, gli hanno dato tutto il piano nobile. Una galleria rinascimentale di rappresentanza, 8 suite per il seguito e la stanza principesca, quella che si affaccia sul campi da golf del Parco di Roma. Dalla finestra ci si perde nella sconfinata distesa di verde dipinta nel 600 da Nicolas Poussin e Claude Lorraine. «Io da casa mia vedo solo autobus e smog. Ogni tanto un corteo di dimostranti. Ecco, qui non verrà nessuno di notte a buttarmi i sacchi dimmondizia contro il portone, come è successo qualche anno fa a Palazzo Grazioli». Il letto di legno a torciglioni, le pareti affrescate, i due splendidi quadri di Pietro Longhi subito fuori, nel corridoio, Il battesimo di Gesù e La predica di San Giovanni. Sullo sfondo, la torre del Mille. Insomma, un vero castello per il Cavaliere, cosa si può volere di più?
Fuori, una sbarra, un cancello nero e oro, un cartello giallo e minaccioso: «Attenzione, questarea è difesa da cani addestrati. NON AVVICINARSI. NON ENTRARE». Sì, Tor Crescenza da qualche giorno è davvero una fortezza inviolabile. Inutile pure dare lassalto ai campanelli. Quelli di Donna Sofia Borghese e del N. H. Piccolomini Benedetti suonano a vuoto. Al citofono della portineria, munito di congegno a combinazione, gracchia dopo un po una voce maschile: «Il castello è chiuso». Clic, fine delle comunicazioni. E non serve nemmeno fare il giro, passare davanti al circolo ippico, lasciandosi sulla destra la scuola materna La Fattoria, per affacciarsi allingresso laterale, dove cè solo una buca per le lettere. Non resta che tornare cento metri indietro e chiedere informazioni allosteria Buccilli, frequentata dalle famiglie borghesi di Roma nord: i genitori mangiano sotto il portico mentre i bambini giocano in giardino: «Ne sappiamo pochissimo. Una volta sono venuti a mangiare gli agenti della scorta. Abbiamo chiesto di lui, ma non ci hanno detto nulla».
Lui comunque oggi non cè, sta a Palazzo Chigi. Ma tornerà presto. Lha affittato, dicono, per quattro mesi. I proprietari, il conte Fabrizio Sardagna Ferrari e la moglie, la principessa Sofia Borghese, figlia di Scipione Borghese e discendente di Papa Paolo V, però negano tutto. «Nessun contratto, nessun affitto. Silvio è un amico, sarà solo mio ospite», spiega donna Sofia. Quanto a venderlo poi, nemmeno a parlarne. «Qualunque cifra, dillo a tua moglie, pagherò qualsiasi cifra», si è sentito dire il conte Ferrari da un Cav gasatissimo. Ma niente da fare.
Così, dopo una corte che dura da dieci anni, Berlusconi per ora si è accontentato di averlo in uso per la sua «estate di lavoro». Gli è piaciuto subito questo antico, anche se un po rimaneggiato, maniero che sorge su un poggio dentro Roma, a cinque minuti dal quartiere Fleming, a un chilometro dalledilizia intensiva della Cassia. Una storia antica. Fu la famiglia Crescenzi a costruirlo nella prima metà del XV secolo, proprio accanto alla torre di avvistamento dellanno Mille. Adesso è la sede di ricevimenti mondani e di nozze vip, da Totti-Blasi a Briatore-Gregoraci. In quelle stanze ci hanno dormito pure Kirk Douglas e Charlize Theron, Carlo dInghilterra e Ray Charles. Unattività, vista la presenza del noto ospite, temporanemente sospesa.
Sabato scorso, lultima volta che è venuto, Berlusconi ha passeggiato a lungo per il viale delle rose, curato personalmente dalla principessa Sofia, ha buttato un occhio alla vecchia serra che per i matrimoni viene trasformata in cappella, ha preso un aperitivo nella piazzetta tra le due corti, chiacchierando allombra con i pochi collaboratori ammessi e leggendo i giornali. Come sottofondo, il suono dellacqua delle fontane. Poi, raccontano, il Cavaliere si è trattenuto in uno dei suoi luoghi preferiti, il giardino dinverno, il chiostro interno coperto con una struttura di vetro e ferro in perfetto stile déco nel 1928 e riempito di rare piante tropicali.
Più avanti cè il grande salone che può contenere fino a trecento persone e che Leonardo Di Caprio una volta ha voluto per una sua festa romana. La stanza ha degli affreschi sul soffitto a volte e sulle pareti, un grande camino in peperino, e diverse armature spagnole che, pare, al presidente del Consiglio non piacciono un granché. Un ampio scalone di pietra, tra lance, spade, asce e scudi, conduce agli appartamenti privati.
Quando viene, in genere Berlusconi arriva di sera per godersi la brezza.
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