Arrestato Preso il piromane di Corsico I carabinieri lo salvano dal linciaggio

Tredici auto incendiate in dieci giorni a Corsico, un solo responsabile: Giuseppe Ettore Garofalo, 47 anni, palermitano. Professione: piromane.
Nei guai con la giustizia ci era finito già sette anni fa. E dal 6 maggio ci era ricascato. Colto sul fatto da alcuni passanti, ha rischiato il linciaggio. Fino all'arrivo a sirene spiegate di una gazzella dei carabinieri, che ha messo precipitosamente in fuga i suoi aggressori.
Erano le 4 di mattina di sabato. Dormivano tutti, o quasi. L'uomo, residente proprio a Corsico, aveva appena scelto dove colpire. Ancora in via Curiel, ancora nel pieno del quartiere Lavagna. Come la notte precedente, quando se l'era presa con una lussuosa Bmw X5, riducendola a uno scheletro di lamiere assieme a una Opel Frontera e a una Renault Twingo.
Dietro le finestre dei palazzoni qualcuno lo osservava. Forse lo aspettava. Così, prima che desse fuoco a un furgone Mercedes, è partita la rappresaglia. Botte da orbi. Calci e pugni al piromane che da giorni entrava in azione nel quartiere, sfidando peraltro l'intera caserma dei carabinieri di Corsico, che si trova proprio in via Curiel.
I militari ci hanno messo pochissimo ad arrivare per fortuna del piromane. Il capitano dell’Arma Ruggero Rugge e i suoi uomini lo stavano cercando da qualche giorno per coglierlo in flagranza di reato. Giuseppe Ettore Garofalo aveva in mano una tanica di benzina, che in parte aveva già svuotato sul furgone.

Il 47enne è stato quindi soccorso da un'ambulanza e trasportato all'ospedale San Carlo di Milano. Dimesso con un giorno di prognosi, è stato rinchiuso a San Vittore.
Non ci sono dubbi. È proprio lui. Dietro le sbarre è stato anche riconosciuto da una delle vittime degli incendi.

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