«Inviterei il sindaco di Milano Letizia Moratti e tutti i sindaci che gioiscono per questa manovra a tener conto che i tagli ai trasporti pubblici locali ricadono anche sui comuni stessi. Le Regioni avranno un terzo dei fondi in meno da dare ai comuni, per esempio per tram e metropolitane». Pirellone, conferenza stampa sulla manovra. Il presidente della Lombardia Roberto Formigoni torna ad attaccare la finanziaria, risponde ai cronisti che gli chiedono un commento sulle dichiarazioni del primo cittadino che proprio laltro giorno si era detta soddisfatta della disponibilità mostrata dal governo a modificare le parti relative ai tagli per i Comuni. E ricorda alla Moratti che «la Regione passa ogni anno alla città di Milano una quota significativa di fondi per far andare tram e metrò. Se il ministro delle Finanze taglia i fondi a noi, è chiaro che non avremo più fondi da dare neppure alla città di Milano». Visioni diverse quelle tra il sindaco e il governatore. A dire la verità, tutta la sua delusione Formigoni laveva già espressa subito dopo il vertice di mercoledì a Roma con i ministri Tremonti e Calderoli, lAnci e i rispettivi assessori al bilancio allineandosi alla versione del presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, «incontro infruttuoso». E ora affonda il colpo. Incalza e rilancia. «Il ministero del tesoro è convinto di poter gestire meglio delle Regioni? Bene, lo faccia». Inaccettabile, secondo il numero uno del Pirellone, che dalla capitale «si pensi di individuare sprechi fuori da casa sua, quando invece i dati dicono che laumento del debito in questi anni si deve soprattutto ai ministeri».
Il presidente Formigoni parla anche del documento approvato allunanimità dalla Conferenza della regioni, della decisione di restituire le deleghe assegnate con la legge Bassanini come di un «gesto di grande trasparenza nei confronti dei cittadini» e conferma l«irricevibilità e limpostazione di questa manovra e la sproporzione nella ripartizione dei tagli tra i diversi livelli di governo».
Nessuna retromarcia quindi nel chiedere un cambiamento sensibile alla manovra, di più, le regioni avanzano una proposta. «I tagli imposti riguardano capitoli della legge Bassanini. Tagliando lì il governo ci dice: queste partite possono essere gestite con meno fondi. Noi però, replichiamo: caro governo queste partite te le riprendi tu». Di fronte ad un ministero del Tesoro così virtuoso tanto di cappello, ripete Formigoni, ci penserà lui a gestire questi capitoli con i fondi decurtati. «Dal momento in cui si dice che bisogna eliminare gli sprechi, torniamo a chiedere che si istituisca una commissione straordinaria mista governo-regioni - aggiunge Formigoni - con il compito di verificare le spese gestite dagli enti. È unoperazione di trasparenza che dobbiamo ai cittadini, di chiarezza di fronte al Paese».
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