Arte

“Bar Stories on Camera”, la mostra di Galleria Campari e Magnum Photos

Il mondo del bar dagli anni Trenta al Duemila raccontato da documenti e foto di fotografi internazionali del Novecento. La mostra è visitabile fino al 30 aprile 2024

“Bar Stories on Camera”, la mostra di Galleria Campari e Magnum Photos

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Negli spazi della Galleria Campari a Sesto San Giovanni è stata allestita la mostra “Bar Stories on Camera”. Si tratta di novanta testimonianze tra documenti e immagini, dagli anni Trenta alla fine del secolo e del millennio, che raccontano il mondo del bar, 48 sono le immagini dell’Archivio Storico Galleria Campari e 42 gli scatti dei 24 fotografi internazionali dell’agenzia Magnum Photos. Sarà possibile visitare l’interessante esposizione tutti i fine settimana dalle ore 10.30 alle 18.00, fino a domenica 30 aprile 2024 e completare il percorso nel colorato mondo delle raccolte museali in permanenza.

Ha spiegato Paolo Cavallo, Direttore di Galleria Campari: “La collaborazione con Magnum Photos nasce dall’idea di arricchire il prezioso archivio storico di Galleria Campari, ricco di materiale fotografico, con le fotografie autoriali dell’agenzia tra le più prestigiosi nel mondo. Si combinano quindi nel percorso espositivo una serie di fotografie che possiamo definire funzionali, che avevano carattere commerciale, avevano uno scopo di verificare l’affissione o la presenza delle insegne campari all’interno dei bar o nelle strade, con delle foto che invece rappresentano il mondo bar visto attraverso il sapiente e prezioso occhio dei grandi fotografi mondiali”.

L’esposizione è suddivisa in tre sezioni tematiche, Sharing Moments, scatti che fanno rivivere alcuni momenti di convivialità nei locali, il rito del caffè, la lettura del quotidiano, l’aperitivo ascoltando le note di un pianoforte, persone che sostano al bancone e altre che passano velocemente, le luci che mettono in evidenza ambienti, volti, colori, movimenti; Bar Campari, scatti che ci mostrano la presenza di un brand che ha segnato, soprattutto negli anni Sessanta, l’Italia della voglia di spensieratezza e di ripresa, dallo storico Caffè Campari ai locali della villeggiatura di tutta la penisola, con vetrine e illuminazioni sempre attuali; The Icons, immagini che riprendono personaggi del mondo del cinema e dell’arte, scrittori, nella quotidiana abitudine di ritrovarsi nei locali per sorseggiare un caffè, un cocktail, creare momenti di vita culturale che spesso hanno fatto nascere importanti movimenti del Novecento, diventando popolari in tutto il mondo. Presente anche una quarta sezione, Campari Memories, libri e ricettari dall’Archivio Campari sui cocktail e la miscelazione di un intero secolo, menù, insegne al neon rosso, il colore del famoso Bitter Campari, locandine, oggetti da bar di tutti i tipi, e molto altro.

La Galleria Campari è il Museo dell’azienda, uno spazio che testimonia il rapporto della Campari con la contemporaneità, la grande importanza dell’arte e del design nella comunicazione che ha reso i suoi prodotti icone dell’evoluzione sociale. Il Museo nasce nello stabilimento di Sesto San Giovanni creato da Davide Campari nei primissimi anni del Novecento, completamente trasformato dall’architetto Mario Botta in un suggestivo spazio di raccolta, affiche della Belle Époque, grafiche pubblicitarie e manifesti dei più importanti artisti, registi e designer dell’epoca, come Bruno Munari, Ugo Nespolo Fortunato Depero, Guido Crepax, Marcello Dudovich, Leonetto Cappiello, Federico Fellini, Paolo Sorrentino, Singh Tarsem, Stefano Sollima, Matteo Garrone, Matteo Thun, Dodo Arslan, Markus Benesch, Matteo Ragni, solo per citarne alcuni. Inaugurato nel 2010 in occasione dei 150 anni dell’azienda il Museo ha immediatamente assunto notevole importanza, promuove attività di ricerca e di cultura, è attento alle trasformazioni e ai linguaggi contemporanei, con percorsi interattivi e multimediali e interventi artistici sul territorio.

“Bar Stories on Camera” è la prima esposizione realizzata da Galleria Campari in partnership con Magnum Photos, l’Agenzia nata subito dopo la Seconda guerra mondiale, nel 1947, dalla collaborazione di Henri Cartier-Bresson, Robert Capa, George Rodger e David Seymour “Chim”, dai loro incontri al ristorante del Museum of Modern Art (MOMA) di New York, davanti a una bottiglia di champagne francese, da qui in nome di Magnum, che in latino esprime anche forza e grandezza, con l’obiettivo di rappresentare il lavoro di importanti fotografi nel rispetto della verità e dell’indipendenza, valori che continua a portare avanti con la fotografia documentaria e importanti reportage, unitamente alla fotografia d’arte.

In mostra le foto di Eve Arnold; Bruno Barbey; Robert Capa; Bruce Davidson; Raymond Depardon; Elliott Erwitt; Leonard Freed; Burt Glinn; Harry Gruyaert; Philippe Halsman; Erich Hartmann; Thomas Hoepker; David Hurn; Richard Kalvar; Herbert List; Danny Lyon; Wayne Miller; Inge Morath; Martin Parr; George Rodger; Ferdinando Scianna; David Seymour; Marilyn Silverstone; Dennis Stock.

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