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"Venezia e la scienza": la mostra che racconta la trasformazione della città

Come ha vissuto la città lagunare il grande progresso scientifico e tecnologico tra '800 e '900? Lo racconteranno Renato Brunetta e Andrea Rinaldo in occasione dell'inaugurazione dell'esposizione il prossimo 6 ottobre

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Mobilità, economia, servizi, istruzione, sistema assistenziale: la profonda trasformazione urbana vissuta tra l'800 e il '900 - dovuta al prepotente irrompere del progresso scientifico e tecnologico - è alla base del racconto dell’esposizione intitolata "Venezia e la scienza: due secoli della sostenibilità". La mostra organizzata dall'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti e dalla la Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità intende narrare come l’innovazione abbia cercato di porsi a servizio della città, perché non rimanesse esclusa dal processo di modernizzazione, senza perdere al tempo stesso le proprie caratteristiche e peculiarità.

L'inaugurazione della mostra su Venezia

A presenziare l'inaugurazione di venerdì 6 ottobre, nella sede dell'Istituto Veneto Di Scienze, Lettere Ed Arti a Campo Santo Stefano, ci saranno due esperti entrambi di origine veneziana: il Professor Renato Brunetta, presidente del CNEL ed ex ministro della Pubblica Amministrazione, e il Professor Andrea Rinaldo, ingegnere, idrologo e vincitore dell'ultima edizione del Premio Nobel per l'acqua. L'evento si inserisce all’interno della Biennale della Sostenibilità 2023 "L'era del MOSE", un'iniziativa internazionale che mira a fare di Venezia un punto di riferimento per le strategie di adattamento ai cambiamenti climatici.

La mostra intende ripercorrere le speranze che la classe dirigente napoleonica nutriva nei confronti delle "utili scoperte", delle "invenzioni", dei "perfezionamenti" nel campo dell'agricoltura, delle "arti meccaniche" e dei nuovi "rami d'industria" da cui - alle porte di un XIX secolo carico di promesse, di speranze, di novità e di trasformazioni - Venezia attendeva esaltanti benefici. Eugenio di Beauharnais, principe della città lagunare e viceré d'Italia, aveva riassunto tutto questo carico di aspettative riposte dall'establishment del tempo con sole due parole: "sorgenti di prosperità".

La modernizzazione nel cuore dell'Europa

A vigilare sulla bontà di queste venne chiamato un gruppo selezionato di scienziati e letterati, riunito in un Istituto nazionale di scienze, lettere ed arti. Qualcuno di loro aveva già alle proprie spalle un passato da protagonista nella stagione democratica seguita alla caduta della Serenissima.

Questi uomini di scienza si troveranno a dovere esaminare, approvando e respingendo, invenzioni e scoperte che saranno il frutto di un processo di innovazione scientifico e tecnologico che, nato in altri territori, farà sì che anche Venezia si potrà pienamente misurare con quella "modernizzazione" che ha caratterizzato la storia delle grandi metropoli europee.

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