ARTIGIANATO La Cgil è d’accordo ma anche stavolta non firma l’intesa

Questa volta, parole loro, sono anche d’accordo. Ma anche questa volta, per principio, hanno scelto di non firmare. Almeno non subito, al contrario di Cisl e Uil, che invece hanno sottoscritto, con tutte le organizzazioni imprenditoriali di settore, le nuove linee guida per la riforma della contrattazione dell’artigianato.
La Cgil non si smentisce. Dopo il tira e molla Alitalia, dopo la scuola, ecco l’ennesimo «pollice verso» del sindacato dei «signor no». Un «pollice verso» paradossale, visto che l’accordo è condiviso. «La trattativa sul modello contrattuale – afferma il segretario confederale Susanna Camusso – si è conclusa con un’ipotesi che rappresenta avanzamenti positivi e condivisi. Le caratteristiche del settore artigiano e le difficoltà a esercitare una diffusa rappresentanza richiedono però un percorso di valutazione. Per questo una decisione finale sarà presa nel prossimo comitato direttivo che dopo un’attenta discussione esprimerà una valutazione compiuta su tutti gli aspetti e deciderà se sciogliere la riserva».
Dunque, niente firma. All’insegna dello stupore la reazione della Cisl: «Risulta del tutto incomprensibile la mancata firma solo della Cgil, che pur ha condiviso tutto il percorso del negoziato e con una propria dichiarazione anche le conclusioni».

Intanto un appello all’unità sindacale arriva dall’ex presidente del Senato, Franco Marini: «C’è certamente la necessità di un passo avanti e di una revisione delle regole. Guglielmo Epifani e la Cgil non possono dimenticarlo».

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