Asili: tetto del 30 per cento per gli stranieri

Scongiurare il rischio di classi ghetto. Il Campidoglio si muove sulla scia delle indicazioni fornite dal ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini e ha deciso di rispettare il tetto del 30 per cento di alunni stranieri nelle scuole dell’infanzia. È una delle novità annunciate dall’assessore capitolino alla Scuola Laura Marsilio per quanto riguarda l’accoglienza e l’accesso dei piccoli non italiani negli istituti scolastici. La decisione è stata presa non per discriminare, ma per favorire l’integrazione anche dietro i banchi di scuola.
Del resto in città è ancora vivo il ricordo delle mamme dell’istituto elementare Pisacane della Marranella dove su 203 iscritti soltanto 23 erano italiani. Ormai il problema è stato risolto con l’accorpamento, a partire dal prossimo anno, del complesso con la media Pavoni, deciso da una delibera regionale firmata l’11 dicembre scorso. Ma il Comune va oltre, per evitare che in futuro possano presentarsi situazioni analoghe. L’assessore Marsilio ieri ha stabilito che, nel caso si presentassero più domande di iscrizione da parte di famiglie straniere, i bambini verranno smistati in altre scuole dello stesso territorio. «In questi casi - ha spiegato - si intraprenderanno azioni di concertazione nei municipi, anche attraverso accordi di rete e interrelazioni tra ambiti». Il Campidoglio sta anche lavorando a un protocollo d’intesa per regolare i flussi di iscrizione dei piccoli negli asili, con un’attenzione particolare dedicata agli alunni stranieri. Proprio per loro, verrà creato prossimamente un organismo di supporto, il Gis (Gruppo per l’integrazione nella scuola) per migliorare e indicare le strategie più utili a consentire l’inserimento dei ragazzi non italiani e delle loro famiglie. «L’introduzione di questo tetto è un provvedimento necessario per favorire i bambini immigrati nel processo d’integrazione sociale, prima ancora che linguistica - ha sottolineato il deputato del Pdl, Fabio Rampelli, componente della Commissione Cultura, Scienze e Istruzione - e per garantire un sano scambio culturale, prezioso anche per le famiglie italiane. La contaminazione e la familiarità delle differenze si può creare solo in presenza di un equilibrio e non sarà raggiungibile, viceversa, nel caso di classi sostanzialmente monoetniche o monoculturali».
Nell’anno scolastico 2010-2011 sarà possibile anche iscriversi on line. Una novità, che mira a facilitare le pratiche amministrative e che, in via sperimentale, per i cittadini del IX e del XVIII municipio è partita già da ora. Nel resto del territorio, invece, la domanda fino al 12 febbraio può essere presentata direttamente nella scuola dove si intende iscrivere il bambino. Il modulo è disponibile presso le scuole dell’infanzia, negli Urp, negli uffici scuola dei municipi o è possibile scaricarlo dal sito del Comune.
L’amministrazione capitolina ha anche annunciato convenzioni con le scuole paritarie e darà un contributo di 160 euro al mese a chi decide di far frequentare ai figli una scuola d’infanzia privata. «Per l’anno scolastico 2010-2011 - ha detto Marsilio - i posti a bando nei diversi municipi sono 10.467. A questi andranno ad aggiungersi ulteriori 571 posti grazie all’attivazione delle convenzioni con le private paritarie.

Le scuole comunali dell’infanzia a Roma sono 305 per un’offerta complessiva di circa 35 mila posti. Per settembre 2010 è prevista inoltre l’apertura di 12 nuove sezioni con un aumento di 300 nuovi posti: al Torrino, a via Paternò, nell’VIII municipio e a Fontanile-Anagnino nel X».

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