«Ferrante mi ha stretto la mano. È davvero una persona civile. Ma il programma? Dove sta? Perché non lo confrontiamo?». Dario Fo attende risposta. Ma lex prefetto non raccoglie, «alcuni dirigenti di partito non vogliono che ci sia questo scambio di idee» osserva il Nobel che tenta di conquistare i cronisti al seguito del corteo contro la Finanziaria. Come? Semplicemente raccontando laltro Ferrante - non lex prefetto che lascia nellarmadio di casa la grisaglia per indossare il giubbetto da corteo - ma il compagno che «non conosce i problemi della città, che non se li fa certo raccontare dalle dame dei salotti buoni».
Anzi, in quei palazzi del centro, aggiunge Fo, «Ferrante viene visto conversare con grandi imprenditori del mattone e della calce». Come dire: «Cè un quartiere che si ribella alla costruzioni di alti grattacieli, al disastro ambientale ma lui non cè, Ferrante non protesta». Assenza ingiustificata per luomo che dichiara di riconoscersi nei valori della sinistra pur di sedersi sulla poltrona più alta di Palazzo Marino. Assenza che, evidentemente, è però comprensibile: il candidato ufficiale dellUnione non può manifestare «contro le speculazioni edilizie». Accusa a Ferrante contenuta anche in una lettera aperta agli elettori, missiva online che è presagio della Milano che verrà. E, allora, i Ds corrono ai ripari. «Bisogna ristabilire la serenità» è linvito lanciato da Franco Mirabelli, segretario provinciale della Quercia, al centrosinistra «nellinteresse dellUnione»: «Incontriamoci e ristabiliamo il clima, chiudendo le polemiche e ricreiamo le condizioni perché la presenza di più candidati sia un valore». Tentativo di mettere la sordina allesternazioni pubbliche dellaltro candidato, quel Nobel che dà fastidio perché spinge Ferrante a fare i conti con il suo passato e il suo presente. «Il problema non è unastratta derivata moderata dei Ds, ma le proposte concrete» replica Augusto Rocchi, segretario provinciale di Rifondazione: «Il punto è che lacutezza dei problemi della città richiede risposte radicali. Se chi vince le primarie costruisce un programma di sintesi delle diverse posizioni cè disponibilità. Altrimenti? Se si vuole trasformare opinioni diverse in posizioni radicalizzate, rispediamo lappello al mittente».
Sintesi chiara del futuro: «Quello che sta accadendo a Bologna con Cofferati è nulla rispetto a quello che potrebbe succedere a Milano nellipotesi che Ferrante diventi il sindaco» commenta Ignazio La Russa di An.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.