Bonus alle famiglie in difficoltà economica, e poi sostegno alla maternità e ai genitori degli adolescenti. Mentre la crisi economica fa ancora male sul fronte dell’occupazione e del reddito, la Regione vara il suo pacchetto-famiglie. Lo fa rifinanziando i buoni per i nuclei familiari bisognosi, e due bandi destinati a sostenere i progetti di aiuto alla vita - quindi le donne incinte che si trovano in difficoltà - e i genitori di ragazzi in età scolare.
Le tre misure sono state deliberate ieri dalla giunta regionale e presentate dal presidente Roberto Formigoni. Il buono famiglia è dedicato ai nuclei che abbiano un anziano o un disabile ricoverato in una struttura residenziale e che presentino un’altra condizione: o un figlio minorenne o un familiare in cassa integrazione con un reddito familiare Isr (calcolato senza cioè tener presente il patrimonio) inferiore ai 22mila euro.
La novità rilevante rispetto allo scorso anno è che su questo provvedimento Formigoni ha incassato l’ok non solo del Forum delle Associazioni Familiari della Lombardia, ma anche dei sindacati confederali, che hanno contribuito a definire i requisiti delle misure. Il segretario della Cisl ha parlato di «pezzi di welfare lombardo». L’anno scorso Cgil e Cisl avevano impugnato davanti al Tar il buono famiglie (erogato in tre rate da 1.500 euro) perché non comprendeva nella platea dei beneficiari gli immigrati. Quest’anno invece il bonus famiglia va a tutti i residenti, di nazionalità italiana e non. Lo stanziamento è di 17 milioni di euro e la previsione della Regione è che ne usufruiranno circa 13-14mila famiglie. Anche se le domande saranno di più saranno accolte stanziando altre risorse. «Questa è la versione 2010 del bonus - ha sottolineato il presidente della Regione Roberto Formigoni - che corrisponde più e meglio alle esigenze. Le famiglie sono un soggetto sociale straordinariamente importante e per certi aspetti un soggetto debole». Critico invece il Pd, per cui si tratta di uno spot che interessa poche famiglie.
Ma la Regione ha stanziato anche altri 10 milioni per progetti rivolti alle famiglie: 7 per cofinanziare (fino al 70 per cento) iniziative che vanno dalla lotta alla dispersione scolastica ad aiuti alle donne che subiscono violenza, e tre milioni andranno a interventi «sperimentali e innovativi di aiuto alla vita».
Nel primo caso il bando prevede il finanziamento a fondo perduto al massimo di 35mila euro per progetti di contrasto alla dispersione scolastica e di un massimo di 15mila per quelli di mutuo aiuto nel lavoro domestico. Fra i progetti sostenuti anche le «banche del tempo».
Nel caso del sostegno alla maternità il finanziamento della Regione, fino all’80% del costo complessivo, non potrà superare i 50mila euro per le iniziative di prevenzione dell’interruzione di gravidanza e di 100mila euro per piani di sostegno psicologico, socio-assistenziale e sanitario.
Un assegno da 1300 euro per le famiglie in difficoltà
Dal Pirellone 17 milioni per sussidi una tantum, anche agli immigrati Stanziati tre milioni per aiuti alle madri che decidono di non abortire
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