«Il rischio è quello di vedere bloccati molti, piccoli o grandi progetti e al cittadino costerà già in partenza almeno 200 euro in più. Il tutto senza pensare al caso in cui il progetto venga respinto e quindi sia necessario ripresentarlo con un ulteriore esborso». La denuncia del Collegio Geometri che mette sotto accusa la «Asl 3» colpevole di aver sospeso il servizio di «front office» dell'ufficio di igiene edilizia e quindi di non fornire più alcuna consulenza al pubblico, professionisti compresi. Tale importante servizio è stato reso sino a qualche mese fa dall'Ufficio di Igiene in via Archimede prima e più recentemente presso la sede di viale Brigate Partigiane, con apprezzata capacità e soprattutto da parte di tecnici in possesso di una grande esperienza maturata nello specifico settore.
La struttura di Igiene e Sanità Pubblica ha reso noto di far cessare il servizio di ricevimento e quindi per l'ottenimento anche di un mero parere di fattibilità ovvero di una prima sommaria valutazione dell'intervento, si dovrà per forza fare ricorso alla presentazione di una formale istanza corredata dei relativi elaborati grafici e documentali e dietro pagamento dei relativi diritti di segreteria, senza sapere preventivamente se la richiesta potrà avere buon fine.
A nulla sono valse le richieste di spiegazioni formulate dal Presidente del Collegio alla Amministrazione Regionale che, tramite il direttore della «Asl 3 Genovese» ha giustificato la propria decisione in modo non del tutto consapevole ritenendo che, gli attuali contenuti dei «Regolamenti Edilizi», come ad esempio quello del Comune di Genova, risulterebbero più chiari e non più opinabili.
«Assurdo fermare il servizio di igiene edilizia» è dunque il grido dallallarme che lancia il presidente del Collegio dei Geometri e geometri laureati della Provincia di Genova, Luciano Piccinelli.
Una soluzione inaspettata e negativa, presidente Piccinelli?
«Certamente sì. In questo modo è possibile compiere degli errori e bloccare il progetto».
Voi avete chiesto spiegazioni. Mai arrivate?
«Il direttore generale Canini ha risposto portando una norma del Comune di Genova, dicendo che «contenevano elementi opinabili e di dubbia interpretazione». A noi sembrava tutto chiaro. Tale affermazione si scontra con la realtà dei fatti che deve confrontarsi innanzitutto non solo con il Regolamento Edilizio del Comune di Genova di più recente aggiornamento che comunque fra i contenuti rimanda ad esplicite interpretazioni da parte dell'Ufficio di Igiene ma, a tutto il territorio provinciale su cui opera lo specifico Ufficio.
Come è noto a tutti i professionisti del settore le incertezze sulla corretta interpretazione ed applicazione della normativa assai articolata e complessa non è di certo venuta meno e quindi la necessità di continuare ad avere da parte dell'amministrazione la giusta collaborazione resta di valido aiuto per tutti».
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