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ASTE Quotazioni record per rari pezzi da museo

Francesca Amé

È una stagione felice per il mercato dell'arte. E c'è da scommettere che il buon vento che soffia da New York (a Christie's e Sotheby's le aste di Oltreoceano dei giorni scorsi hanno fruttato 1,3 milioni di dollari), arriverà anche a Milano. Ne sono certi gli operatori del settore, impegnati oggi in una giornata che vede le principali case d'asta con sede a Milano sfidarsi con «l'artiglieria pesante». Da Christie's arte moderna e contemporanea (oggi) e arte antica (domani), da Sotheby's i dipinti antichi oggi e il 4 dicembre quelli del Novecento. E poi ancora dipinti dell'Ottocento da Finarte, con buone quotazioni iniziali per Vincenzo Irolli e Giacinto Gigante in attesa della battuta d'asta di metà dicembre sull'arte moderna. L'unica a temporeggiare, ma per poco, è la Porro Art Consulting, che metterà all'incanto pezzi pregevoli di arte moderna il 5 dicembre con una chicca: un piccolo olio di Renoir quotato 260mila euro. Lasciamo per un attimo questa "mania contemporanea" (così l'ha definita David Leonhardt dalle colonne del "New York Times", testata che al mercato delle aste dedica uno spazio sempre crescente), per soffermarci su quella che promette di essere un'asta record: domani a Palazzo Clerici, nuova sede espositiva di Christie's che, come spiega la direttrice Clarice Pecori-Giraldi, «valorizza enormemente le opere esposte», saranno battuti un centinaio di lotti di arte antica. «Pochi ma selezionatissimi», commenta Marco Riccomini, esperto della scuderia di Christie's. Capolavori da museo, verrebbe da dire dando un'occhiata al catalogo che è stato lodato nientemeno che dal Musée du Louvre. Su tutti svetta la Predica del Battista di Guido Reni, una tela del grande artista seicentesco bolognese che ritrae il santo in una composizione equilibrata che ricorda i modi di Raffaello. Stima? Due milioni e mezzo di euro. «Saremmo onorati se un'opera di questo genere fosse acquistata da un museo», spiega Riccomini. Quotazione da record anche per una coppia di ritratti settecenteschi del milanese Giacomo Ceruti, «Il bravo» e «Vecchia contadina», di una intensità da togliere il fiato. Da 500mila euro a un milione di euro la quotazione per questi olî firmati da quello che Roberto Longhi chiamava «il pittore della realtà». L'ottimismo è di casa anche a Palazzo Broggi: Sotheby's, che oggi batte all'asta gli «old masters», i maestri antichi, si lecca ancora i baffi per la vendita a Milano, nel maggio scorso, di un'opera giovanile del Tiepolo alla cifra record di 6 milioni di euro. «La migliore since ever dicono gli inglesi - spiegano dalla casa d'aste -. Si tratta infatti in assoluto della vendita all'asta più alta per un'opera d'arte mai realizzata in Italia». In data odierna ci si dovrà «accontentare» del genovese Domenico Piola (un capolavoro come Sine Cerere et Bacchus friget Venus) e di una Madonna con bambino e santi del trecentesco Maestro di San Lucchese (quotazione: 60-80mila euro). Ma torniamo all'arte moderna e contemporanea che sembra aver trovato a Milano uno dei suoi centri propulsivi: oggi da Christie's si presenta un parterre d'eccezione da cui un'entusiasta Mariolina Bassetti, a capo del dipartimento di arte moderna e contemporanea della casa d'aste, si aspetta «buoni risultati». La triade d'eccezione è composta da Morandi, Balla e Severini, che hanno quotazioni da capogiro, per non parlare dello splendide Muse inquietanti di De Chirico. «Gli italiani sono compratori attenti e curiosi e il mercato a Milano ha un grande potenziale», spiega Bassetti.

Chi vuole investire su maestri contemporanei con prezzi ancora abbordabili (e in sicura ascesa) punti sull'ottimo Giulio Turcato oppure scommetta su «giovani artisti» come Thorsten Kirchhoff. Il mondo dell'arte è in fibrillazione per il contemporaneo (i nuovi miliardari russi e cinesi ci hanno preso gusto): anche Milano farà la sua parte.

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