AstraZeneca, l’utile aumenta a quota 6,5 miliardi di dollari

L’utile operativo di AstraZeneca è cresciuto nel 2005 del 39% (a cambi costanti), raggiungendo i 6,5 miliardi di dollari (4,5 nel 2004). Il volume di affari è cresciuto del 10%, raggiungendo i 23,9 miliardi di dollari (21,4 miliardi nel 2004). È stato deciso di proporre all’assemblea degli azionisti, che si terrà il 27 di aprile, la distribuzione di un dividendo pari a 1,30 dollari per azione (più 38%).
Il terzo gruppo farmaceutico europeo, quinto nel mondo, presente in cento Paesi, con oltre 60mila dipendenti, è nato nel 1999 dalla fusione dell’inglese Zeneca (già Imperial chemical industries) e dalla svedese Astra. Il nuovo presidente David Brennan, 52 anni di New York, già presidente della importante consociata statunitense (iniziò la sua carriera nel 1975 in Merck), ha sostituito lo scozzese Tom McKillop al vertice della società dal 1998. Brennan ha definito «eccellenti», i risultati raggiunti da AstraZeneca nel 2005. «Gli ottimi risultati raggiunti - ha sottolineato il presidente - sono anche il frutto dei concreti miglioramenti ottenuti sul piano dell’efficienza gestionale, ma è la ricerca il vero fattore determinante per il nostro futuro. Per questo abbiamo investito in ricerca il 18% del volume di affari, cioè 3,8 miliardi di dollari nel 2004 ed ancor più nel 2005», ha affermato Brennan, precisando che la pipeline si è ulteriormente rafforzata: «quattro nuove molecole sono entrate nella fase III di sviluppo ed abbiamo acquisito altri tre promettenti farmaci in licenza, uno in fase III e due in fase II».
In Italia AstraZeneca è presente con una consociata che, con oltre 2mila dipendenti, ha registrato lo scorso anno un volume di affari di oltre 750 milioni di euro (più 3%). AstraZeneca svolge un’importante attività di ricerca clinica in collaborazione con numerose università italiane e centri di eccellenza: nel 2005 gli investimenti hanno superato i 17 milioni di euro (più 13%). È cresciuto del 9% il numero degli studi clinici.
«La crescita di AstraZeneca in italia – ha commentato il presidente Gianni Marini – è tra le più basse rispetto a quanto registrato in Europa e nel resto del mondo a causa della revisione dei prezzi dei farmaci deciso dal Servizio sanitario nazionale e per le misure di contenimento della spesa sanitaria a livello regionale.

Alcuni nostri farmaci innovativi hanno comunque registrato un andamento soddisfacente che testimonia l’importanza della nostra ricerca. Nel 2005 abbiamo avviato a Caponago, vicino a Milano, un terzo impianto per la produzione di antibiotici salvavita che verranno distribuiti in tutto il mondo.

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