Cronaca locale

Atm, fallisce lo sciopero dei Cobas Ma la pioggia manda in tilt Milano

A Milano si è risolto con un insuccesso per gli organizzatori lo sciopero dei mezzi pubblici indetto da Slai Cobas e Cub in tutta Italia.
Molto basse le adesioni: secondo quanto rilevato dall’Azienda dei trasporti milanesi, nell’arco della mattinata solo 3 mezzi su 10 sono rientrati nei depositi. Tutti gli altri hanno continuato a circolare regolarmente. E se qualche disagio c’è stato per i mezzi di superficie, sulle tre linee della metropolitana i treni sono circolati senza provocare alcun problema ai passeggeri.
Lo sciopero, indetto dai sindacati di base dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 a fine servizio, riguardava il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri, scaduto il 31 dicembre 2007. Fra le rivendicazioni, anche l’aumento di 180 euro per il biennio 2008-2009, il no all’incremento delle ore di lavoro con il livellamento a 36 ore settimanali e la parità di trattamento normativo ed economico per il nuovi assunti.
La giornata seguiva lo sciopero del 30 settembre, 17 ottobre e 10 novembre scorsi. A quest’ultimo parteciparono anche i confederali, ma aveva registrato un altro sostanziale insuccesso in termini di adesioni. Lo sciopero di ieri avrebbe dovuto costituire però una svolta: «C’è una nota dolente nello sciopero indetto dai confederali il 10 novembre - si legge nel comunicato dei Cobas -. È stato fatto al buio, ed è evidente che il risultato sarà l’ennesimo contratto bidone». Di fatto la partecipazione è stata così bassa da creare meno disagi del previsto.
A rallentare la circolazione ci ha pensato piuttosto il maltempo: per gran parte del giorno la pioggia battente ha contribuito a rendere difficoltoso il traffico delle auto, e la circolazione è rimasta bloccata in particolare in via Bronzino, per la caduta di un albero a causa del maltempo, mentre vicino alla Tangenziale, in via Vittorini, la circolazione dei mezzi è bloccata per allagamento. Allagamenti sono segnalati dalla Polizia stradale anche in via Mecenate.
E anche se la frequenza dei mezzi pubblici si è rivelata poi maggiore del previsto, l’effetto annuncio dello sciopero ha contribuito all’aumento di auto in circolazione. Tanto che, in considerazione di questo, il Comune aveva deciso di sospendere l’Ecopass, e anche la Regione aveva tolto il divieto di circolazione dalle 7.30 alle 19.30 per i mezzi non catalitici e euro 1 diesel.
Solo alla ripresa dello sciopero nel tardo pomeriggio - dalle 18 fino a fine servizio - c’è stato qualche rallentamento sulla linea 1 della metropolitana, con il 14 per cento dei mezzi rientrati in deposito. Regolari le linee 2 e 3.
Secondo i Cobas, però, che contestano io dati forniti da Atm, la protesta non è andata poi così male: «A noi risulta un’adesione del 50 per cento degli autisti dei mezzi di superficie e del 30 per cento di quelli della metropolitana», si difende Salvatore Brucia, di Slai Cobas Milano. E promette: «Presto faremo un altro sciopero. Il contratto è scaduto da oltre un anno: una situazione insostenibile». Intanto, il 12 dicembre i confederali hanno indetto uno sciopero nazionale, che coinvolgerà anche il trasporto locale.

I Cobas però prendono le distanze: «Non aderiremo, ma ne organizzeremo uno parallelo - conclude Brucia -, per ribadire la nostra contrarietà ai confederali».

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