Attentato in salsa di noci «Arrestata» al check in

Pizza, focaccia e pansotti passino pure. Ma metterci anche la salsa di noci è davvero troppo. Ne va della sicurezza del volo. Metti che il passeggero, spinto più che dai morsi della fame da quella fetta di prosciutto di caucciù riposto nella vaschetta (quella con i «compliments» della compagnia, s’intende), si decida ad aprire il bagaglio a mano e si sbafi tutto quel bendiddio che pensava di portare agli amici austriaci... Cosa potrebbe accadere? Pizza e focaccia andrebbero giù in un attimo, i pansotti crudi magari non li addenterebbe, ma qualche cucchiaiata di salsa di noci fatta in casa potrebbe pure gustarsela alla faccia del dolcetto-scherzetto rifilato col lunch da viaggio. Ma sarebbe un vero attentato a tutti gli altri passeggeri, divisi tra quelli pronti alla rivolta del panino e quelli disgustati dall’avidità con il quale il compagno di viaggio genovese infila il cucchiaio nel vasetto incriminato. Quindi non c’è niente da fare, la salsa di noci deve restare a terra. O tutt’al più, in valigia, riposta nel vano bagagli laddove non possa essere raggiunta durante la navigazione aerea.

È quanto è accaduto ieri all’aeroporto di Orio al Serio, dove scrupolosi poliziotti bergamaschi hanno impedito a due ragazzi genovesi diretti in Austria di tenere il sugo nel bagaglio a mano. Ufficialmente per rispettare la regola anti terrorismo che non vuole liquidi a bordo. In realtà con la speranza, neppure celata, che i passeggeri lasciassero prima del metaldetector il prezioso condimento.

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