Marino Giacometti, è riuscito a trasformare la propria passione in una professione vera. Da più di dieci anni è infatti presidente - e membro fondatore - della Fsa (Federazione degli sport daltitudine), una federazione che regolamenta e promuove lattività sportiva in alta quota.
Cosa vi spinge a correre in salita?
«Il nostro sport è nato dalla voglia di alcuni alpinisti di valorizzare laspetto atletico della prestazione, che si allenavano a quote superiori ai 2000 metri. Senza dimenticare le sensazioni che scaturiscono da una corsa in piena libertà».
Mentre lidea di correre nei grattacieli?
Lidea di questi eventi è nata come promozione del nostro sport nelle grandi città dove, per ovvie ragioni, non possiamo organizzare delle maratone vere e proprie. Cerchiamo di far conoscere la nostra attività attraverso un evento particolare come la corsa a perdifiato su una scalinata. Perché non siamo solamente un gruppo di persone che corrono in montagna».
Di cosaltro vi occupate?
«Studi scientifici sulla salute e sulla corsa. Il programma di ricerca Peak Performance Project ad esempio ha coinvolto 28 ricercatori e 156 atleti: sono stati pubblicati 23 lavori scientifici».
Un esempio.
«Più o meno come un quarto di un piatto di pastasciutta. Limportante è gestire le proprie forze. Bisogna essere bravi a salire al 99 per cento e non al 101. In quel caso lo scoppio è garantito».
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