Lipari«Prima o poi toccherà anche a noi». Scherza ma non troppo Claudio Bisio, il re della comicità che sulla carta didentità ha «attore» come professione («Con la a minuscola», sottolinea), il deus ex machina di Zelig che al decimo anno di vita si sdoppia, raddoppia non cambia coppia (con Vanessa Incontrada) ma solo stagione. Da gennaio le undici classiche puntate, mentre in autunno una serie di appuntamenti monografici (Ale&Franz, Checco Zalone...). Così sulla messa in stand-by di Maurizio Crozza a La7, ridimensionato in due soli special prenatalizi, Bisio vede un po il segno dei tempi: «Se la notizia che ho letto sui giornali è vera credo che sia proprio un peccato. Certo Maurizio ha sempre la possibilità di esprimersi a Ballarò o in teatro ma io sono per far parlare tutti in tv». Bisio, rilassato, si trova in vacanza lavorativa a Lipari per la presentazione di L'era glaciale 3 - L'alba dei dinosauri in cui ha prestato la voce, come nei precedenti episodi, al leggendario bradipo Sid («Doppiare lui, che è il simbolo dellamicizia e del gruppo, mi ha ricordato l'esperienze nei primi film di Salvatores»). Parla ancora di comicità in crisi.
Per caso il sistema è malato?
«Credo che per ora gli avvicendamenti rimangano ancora nel campo del fisiologico e non in quello del patologico».
A Zelig cè mai stata censura?
«Largomento è spinoso ma io storicamente non ho mai avuto alcuna pressione. Certo la nostra non è una trasmissione di sola satira politica ma nel nostro modo di far ridere a 360 gradi è uno dei petali del grande fiore della comicità in generale».
Quindi lo spostamento a gennaio rientra in scelte condivise?
«Ma certo, nasce proprio dalle nostre esigenze. Siamo già al decimo anno di vita e uno dei modi per essere longevi è anche quello di non stufare noi stessi. Ci siamo solo presi un po di tempo in più. E poi ci sono altri progetti...».
Sono tutt'orecchi.
«Be' sia Vanessa sia io faremo prima un film, anche se non ho ancora firmato ma è questione di ore. In Benvenuti al Sud (vedi articolo più in basso, ndr) sarò uno della provincia di Milano spedito a Sud di Eboli con tutto ciò che ne consegue».
E poi?
«A dicembre al Piccolo di Milano leggerò Io quella volta lì avevo 25 anni, sei monologhi inediti di Gaber che spaziano dagli anni 40 a oggi. Una specie di suo Novecento che aveva scritto poco prima di morire».
Su Canale 5 torna anche con le quattro puntate di «Due imbroglioni e... mezzo».
«Che mi sono costate cinque mesi di riprese ininterrotte, tra la Tunisia, Roma e Salerno. Fortuna che accanto a me cera Sabrina Ferilli trasformatasi in una sorella, in una compagna di viaggio. Di più, cè stata un'intesa così grande che molti hanno pensato che eravamo fidanzati. Purtroppo non è così, ahimè e chissà forse anche ahilei».
Recentemente al cinema «Si può fare» di Manfredonia le ha dato molte soddisfazioni.
«Ha vinto da poco un premio anche al Festival di Shanghai. Questestate mi vedrete in giro tra festival, come Giffoni e Tavolara, grazie a questo film ma anche a Ex di Brizzi».
Sembra che parlando di film le s'illuminino gli occhi...
«Il cinema è per me una moglie».
E la tv?
«Insieme al teatro, il papà e la mamma».
Parlando di famiglie, per quella di Zelig non cè un po di stanchezza o di timore verso trasmissioni più «giovani», come Colorado con la new entry Nicola Savino?
«Zelig vive soprattutto di vecchie glorie, è vero, ma non dimentichiamo che siamo noi a fornire il vivaio della comicità.
Ci sarà mai invece un «Bisio Show» tutto suo?
«Il produttore Ballandi me l'ha già proposto. Ma l'idea di buttare dieci anni di repertorio in 4 puntate proprio non mi va giù».
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