Una storica famiglia di costruttori lombardi tira un sospiro di sollievo: il Tribunale di Bergamo ha cancellato debiti per 17,5 milioni di euro grazie alla liquidazione controllata prevista dalla legge 3. Questo provvedimento, parte del Codice della crisi e noto come norma anti-suicidi, consente agli imprenditori di affrontare la crisi economica vendendo beni e rateizzando i pagamenti, evitando il fallimento totale.
L’avvocato Letterio Stracuzzi, presidente di Protezione sociale italiana, sottolinea: “Non è una sanatoria, ma un atto di giustizia sociale. Serve a dare una seconda opportunità a chi, in buona fede, è caduto in disgrazia”.
La crisi del sovraindebitamento in Italia
Il provvedimento arriva in un contesto particolarmente delicato. I dati sul sovraindebitamento in Italia mostrano una tendenza crescente e allarmante. Secondo l’Osservatorio procedure e liquidazioni di Cerved, nel 2024 sono stati registrati 9.194 casi di liquidazioni giudiziali, con un incremento del +17,2% rispetto al 2023. Altri studi confermano l’aumento: +19,7% rispetto all’anno precedente, per un totale di 9.162 liquidazioni (Fonte: Cerved, Cribis).
L’aumento dei casi è particolarmente concentrato nel Nord-Ovest, con la Lombardia in testa. “Nei primi dieci mesi del 2024 – spiega Stracuzzi – le istanze depositate presso l’OCC della Camera Arbitrale di Milano sono rimaste stabili a 255, ma la composizione è cambiata: il 62% riguarda consumatori, a testimonianza della crescente difficoltà delle famiglie”.
Liquidazione controllata: uno strumento efficace
La legge 3 offre la possibilità di una liquidazione controllata, che permette di chiudere le partite debitorie con dignità. Nel 2024, gli OCC hanno gestito un ammontare complessivo di 44,97 milioni di euro, recuperando circa il 16% per i creditori (Fonte: 2025 OCC Report Annuale).
“Il nostro obiettivo – continua Stracuzzi – è dimostrare che la legge funziona anche per debiti ingenti. Il caso di Bergamo, con 17,5 milioni di euro, mostra come sia possibile garantire un futuro agli imprenditori e soddisfare parzialmente i creditori, anche in un anno caratterizzato da insolvenze record”.
Un atto di giustizia sociale
“La legge 3 non deve essere vista come una sanatoria – precisa Stracuzzi –. È uno strumento di giustizia sociale che offre una seconda opportunità. Troppo spesso, la scarsa conoscenza della norma o pregiudizi culturali spingono le persone a rassegnarsi a debiti che invece potrebbero risolvere legalmente. È fondamentale rivolgersi a un OCC o a specialisti: chiedere aiuto non è una vergogna”.
Una protezione essenziale per famiglie e imprese
Il caso lombardo dimostra come la legge 3 possa fungere da scudo potente per famiglie e piccole imprese. In un contesto economico sempre più complesso, strumenti legali come la liquidazione controllata diventano essenziali per la tutela del tessuto socio-economico nazionale, garantendo equilibrio tra diritto alla sopravvivenza dell’impresa e tutela dei creditori.
“Questo provvedimento – conclude Stracuzzi – conferma che, anche in momenti di crisi record, la legge può dare una seconda opportunità concreta e dignitosa a chi si trova in difficoltà, evitando drammi personali e sociali”.
