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"Acquisiti atti del notaio": faro della procura sul testamento fake del Cav

La procura di Milano ha acquisito gli atti di un presunto testamento che sarebbe stato redatto nel 2021 da Berlusconi davanti a un notaio di Cartagena

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La Procura di Milano ha acquisto da uno studio notarile di Napoli tutti gli atti relativi al deposito di un presunto testamento a firma di Silvio Berlusconi, nel quale ci sarebbero disposizioni in favore dell'imprenditore torinese Marco Di Nunzio. La famiglia del fondatore di Forza Italia ha già dichiarato che non si tratta di un documento autentico. Anche i pm di Milano ritengono che si tratti di un atto testamentario falso e già da diversi mesi, a seguito di una segnalazione dell'ambasciata italiana in Colombia, hanno aperto un fascicolo d'indagine iscrivendo Di Nunzio con l'ipotesi di reato di falsità in testamento.

A effettuare la prima segnalazione è stato l'allora ambasciatore Luigi Ameduzzi, che inviò un alert alle procure di Milano e di Roma, a informare di una diffida testamentaria con la quale l'imprenditore chiedeva di essere messo a conoscenza della pubblicazione in Italia di un testamento che, stando alle sue dichiarazioni, sarebbe stato sottoscritto dall'ex presidente del Consiglio nel settembre del 2021 davanti a un notaio di Cartagena. Il testamento risulta essere stato scritto al computer e in quelle righe il Cavaliere avrebbe lasciato all'imprenditore 26 milioni di euro, la barca vela "Principessa VaiVia", il 100% delle quote della società titolare delle ville ai Caraibi e il 2% di Finivest.

L'acquisizione dei documenti da parte della procura di Milano arriva nel giorno in cui è stata svelata la targa di iscrizione di Silvio Berlusconi al Famedio di Milano. D'ora in poi, il Cavaliere viene ufficialmente iscritto tra i cittadini illustri che hanno contribuito a dare lustro a Milano nel mondo con le loro opere.

Si tratta di un riconoscimento onorifico per il fondatore di Forza Italia, un "onore" per la famiglia Berlusconi.

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